Come scegliere il fondo pensione più adatto a te

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Come scegliere il fondo pensione più adatto a te

La propria posizione previdenziale è un tema molto delicato e spesso sottovalutato in quanto si tende a concentrarsi più su oggi rispetto a quanto potrà accadere da qui a 30 anni. Pianificare con anticipo permette di accedere un giorno con serenità alla pensione mantenendo lo stile di vita desiderato, che si può raggiungere secondo diverse modalità, tra le quali la contribuzione ad una forma di previdenziale complementare.

Come per gli investimenti finanziari, anche questa tipologia di investimento è da valutare attentamente in quanto si può incorrere ad accantonamenti in prodotti previdenziali che dopo anni possono risultare inefficienti fino ad andare ad intaccare il proprio tenore di vita desiderato.

Da 20 anni aiutiamo risparmiatori e investitori nel pianificare le proprie risorse per accedere alla pensione con la massima quota possibile anche nelle casistiche più complesse. Per noi è importante che il risparmiatore sia consapevole di tutte le opzioni che ha ai fini previdenziali, dalla convenienza o meno di versare in una forma di previdenza complementare, all’eventuale accesso anticipato con l’opzione Donna, Quota 100/102, dal riscatto di laurea alle opzioni di coordinamento consentite (totalizzazione, cumulo, riunione, ricongiunzione).

In questo primo articolo parleremo delle tipologie di fondi pensione e le loro principali caratteristiche.

1. Cos’è fondo pensione?

Un fondo pensione è una forma di previdenza complementare privata al fine di garantire un reddito al risparmiatore alla fine della vita lavorativa, a complemento della pensione pubblica.

2. Perché contribuire in un fondo pensione?

L’allungamento delle aspettative di vita e il funzionamento dell’attuale sistema pensionistico, permetterà in misura sempre minore di mantenere il proprio standard di vita al pensionamento. È quindi fondamentale essere consapevoli che la pensione pubblica difficilmente potrà essere l’unica fonte di sostentamento per una vecchiaia serena.

3. Cosa significa fondo pensione aperto o negoziale?

Il fondo pensione aperto è uno strumento creato e collocato da banche, reti, imprese di assicurazione, società di gestione del risparmio (SGR) e società di intermediazione mobiliare (SIM).

ll fondo pensione negoziale (o di categoria) è, al contrario, uno strumento istituito dai rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale, di settore o aziendale a favore della categoria dei lavoratori interessati dalla medesima contrattazione.

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4. Chi può aprire un fondo pensione?

TUTTI nel fondo pensione aperto: lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi/liberi professionisti, soci lavoratori di cooperative e altri soggetti (casalinghe, familiari a carico, ecc.).

SOLO ALCUNI nel fondo pensione negoziale: solo soggetti appartenenti a specifiche categorie professionali del settore privato (alimentare, farmaceutico, edile, metalmeccanico, commercio, turismo, ecc.) e pubblico (scuola, enti locali, ecc.).

5. Come funziona il fondo pensione?

Il fondo pensione prevede per ogni iscritto un conto pensionistico individuale che viene alimentato dai suoi versamenti contributivi (TFR + contributo volontario). Le somme versate sono custodite presso un depositario autorizzato e investite nei mercati finanziari in base al comparto scelto, allo scopo di ottenere rendimenti che nel tempo accrescano il capitale accantonato.

Nei fondi pensione negoziali, inoltre, al versamento del contributo volontario del lavoratore l’azienda è obbligata a versare un contributo datoriale (mediamente compreso tra l’1-2% della retribuzione lorda) in base a quanto previsto dall’accordo collettivo.

6. Come dedurre il fondo pensione

I contributi versati nel fondo sono deducibili dal reddito IRPEF fino a 5.164,57 euro l'anno, ottenendo quindi un immediato risparmio derivante dalle minori imposte sui redditi. Entro lo stesso limite è possibile portare in deduzione anche i versamenti effettuati a favore di familiari fiscalmente a carico. Questa può essere anche un'indicazione di quanto conviene accantonare ogni anno all'interno del fondo pensione.

7. A quale fondo pensione aderire? Quale fondo pensione consigliate?

La scelta del fondo pensione e del relativo comparto dipende dalle esigenze di ciascun risparmiatore. Tuttavia, tendenzialmente consigliamo di aderire al fondo pensione negoziale in quando in media ha costi più bassi e, versando un contributo volontario, è possibile usufruire anche di quello datoriale che incrementerà il montante futuro. Se non fosse disponibile per la propria categoria professionale, si può valutare la contribuzione all’interno di un fondo pensione aperto (efficiente).

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8. Come scegliere il fondo pensione?

La scelta dello strumento giusto può fare la differenza: a priori, infatti, solo i costi annuali da pagare sono certi, mentre incerti sono i risultati finanziari. È quindi fondamentale scegliere un fondo efficiente, in quanto il peso dei costi può incidere pesantemente sul risultato.

Sul Plus24 de Il Sole24Ore è possibile consultare il sabato il nostro rating dei fondi pensione aperti (da 1 a 5 stelle) e l’analisi completa dei fondi pensione negoziali. Dopo pochi giorni dalla pubblicazione è possibile consultarlo gratuitamente anche all’interno della nostra rassegna stampa qui sul sito.

9. Cosa succede se si cambia lavoro e si ha un fondo negoziale?

Se si continua a lavorare nello stesso settore è possibile continuare a versare nello stesso fondo negoziale. Se si cambia settore, invece, ci sono 4 strade:

  • si può trasferire la posizione maturata in un altro fondo negoziale
  • si può trasferire la posizione maturata in un'altra forma pensionistica complementare (dopo aver maturato almeno 2 anni di iscrizione al fondo)
  • si può continuare a versare all’interno del fondo il contributo volontario (in tale fondo non si può versare il TFR e non si riceverà il contributo datoriale)
  • si può riscattare la posizione maturata (se previsto dallo statuto del fondo)

10. In che modalità si usufruirà della pensione?

Al momento del pensionamento, con almeno cinque anni di partecipazione al fondo, si può ricevere:

  • il 100% del capitale accumulato in rendita
  • fino al 50% del montante accumulato in capitale e il restante in rendita 
  • tutto il capitale, a condizione che il 70% del montante accumulato dia una rendita annua inferiore al 50% dell’assegno sociale. A titolo indicativo, per superare tale soglia un uomo di 60 anni deve avere oltre 100.000 euro maturati.

11. Si può uscire prima dal fondo pensione?

Prima dell’età pensionabile è possibile prelevare, tutto o in parte, il capitale nelle seguenti casistiche:

  • Spese sanitarie straordinarie: fino al 75% del capitale accumulato; è possibile prelevarlo in qualsiasi momento
  • Acquisto o ristrutturazione della prima casa: fino al 75% del capitale; è possibile prelevarlo dopo aver accumulato almeno 8 anni di contributi
  • Motivi personali e familiari: fino al 30% del capitale accumulato; è possibile prelevarlo dopo aver accumulato almeno 8 anni di contributi

Inoltre, è possibile riscattare la propria posizione individuale in determinate circostanze:

  • Inoccupazione superiore a 4 anni (dimissioni o licenziamento) à 100% del capitale accumulato
  • Inoccupazione compresa tra 1 e 4 anni à fino al 50% del capitale accumulato.

Come consulenti finanziari indipendenti consigliamo di valutare attentamente la contribuzione all'interno di un fondo pensione dopo una corretta analisi e pianificazione. L'accantonamento nel fondo ha diversi benifici (fiscali, protezione del patrimonio per un'esigenza futura...) ma è sempre importante sapere esattamente quanto, dove e come conviene contribuire.

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