Fondi obbligazionari in perdita: quali possibilità di recupero?

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Fondi obbligazionari in perdita: quali possibilità di recupero?

Il 2022 ha fatto registrare pesanti perdite sugli investimenti obbligazionari e, di conseguenza, molti investitori stanno facendo i conti con i diversi segni meno nei rendiconti di fine anno. È importante sottolineare che non si tratta di fenomeni isolati, ma generalizzati in un anno caratterizzato da un generale rialzo dei tassi di interesse e di alta inflazione, il peggiore dei mondi possibili per i titoli obbligazionari.

Guardando agli indici Fideuram, che sintetizzano le performance dei fondi rientranti nelle categorie obbligazionarie, ad eccezione degli investimenti in dollari, tutte le altre tipologie di investimenti registrano perdite anche a doppia cifra. Analizzando poi la performance della categoria più diversificata, si può affermare che mediamente un investitore italiano ha perso nel 2022 il -12% sui fondi obbligazionari.

Fondi obbligazionari in perdita: quali possibilità di recupero?


Come può comportarsi un investitore, che nel 2022 ha investito in fondi obbligazionari e si trova davanti a questi livelli di perdite?

Quali caratteristiche può analizzare per comprendere le possibilità di recupero?

Per valutare la bontà dell’investimento e per comprendere la possibilità di rientro dalle perdite accumulate durante il 2022 sui fondi obbligazionari, oltre all’analisi degli scenari economici e macroeconomici che influenzano l’andamento del comparto obbligazionario, in ottica di medio-lungo periodo è utile soffermarsi su alcuni indicatori.

1. Rendimento a scadenza del fondo obbligazionario

Il primo elemento da considerare è il rendimento alla scadenza di un fondo obbligazionario. Questa misura descrive la media ponderata dei tassi annui di rendimento delle obbligazioni sottostanti rappresentando il valore indicativo della redditività del portafoglio obbligazionario in cui il fondo è investito. Per fare un esempio, se un’obbligazione ha un rendimento alla scadenza del 3% significa che ogni anno avrà un guadagno medio, in termini di cedole e di scarto rispetto al prezzo di rimborso, del 3% annuo.

I fondi, però, non hanno scadenza, alla scadenza dei bond ricomprano altri bond alla nuove condizione di mercato, tuttavia tale misura può comunque offrire un’idea della redditività dell’investimento. Ad esempio, se un investitore ha perso nel 2022 il -14% in un fondo obbligazionario societario in Euro, considerato che attualmente il rendimento alla scadenza di questa categoria di obbligazioni è del 3,9% vuol dire che dovrà impiegare quasi quattro anni per recuperare quanto perso nel 2022 se i tassi di interesse che restano costanti nel tempo.

2. I costi del fondo

Questo periodo temporale si allungherà poi tanto più quanto maggiori sono i costi del fondo che impattano negativamente sui rendimenti e potrà modificarsi se ci saranno variazioni sul livello dei tassi di interesse e sulla qualità del credito delle obbligazioni sottostanti.

3. La duration o durata finanziaria

Come tutti gli investitori hanno imparato nel 2022, infatti, dei tassi di interesse crescenti corrispondono a delle perdite sul prezzo. Esiste però un numero che sintetizza la sensibilità a tale effetto, ovvero la duration o durata finanziaria. Questa misura, espressa in anni, rappresenta all’investitore la perdita attesa in conseguenza dell’incremento dei tassi. Maggiore duration corrisponde a maggiori perdite in fasi di rialzo dei tassi come si può dedurre dalle maggiori perdite sugli indici rappresentativi di obbligazioni a più lunga scadenza rispetto ai fondi a più breve scadenza mostrati nella tabella.

4. Merito creditizio degli emittenti

Inoltre, è necessario non sottovalutare il merito creditizio degli emittenti e la loro probabilità di fallimento. Un incremento di tale probabilità potrebbe ridurre i prezzi dei bond sottostanti e quindi i rendimenti che l’investitore riuscirà ad ottenere. Tale dinamica è generalmente legata alle dinamiche dell’economia e può essere maggiore in caso di una recessione economica.

5. I dividendi del fondo

Una misura spesso monitorata dall’investitore sono, infine, i dividendi staccati dal fondo. Tale misura rappresenta un ritorno in termini di flusso ricevuto dall’investimento. Può differire dalla misura del rendimento alla scadenza precedentemente analizzato poiché generalmente non considera la rivalutazione dei prezzi dei titoli sottostanti al fondo.

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