Advisoronline.it | Le richieste della consulenza indipendente al Parlamento

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Luca Mainò (Nafop), con un'intervista ad AdvisorOnline, spiega che “abbiamo tenuto a ribadire che la nostra figura professionale possiede l’esclusivo requisito dell’indipendenza soggettiva, che contraddistingue chi opera con il modello Fee-Only Fully Independent”. E sull’Iva…

La consulenza finanziaria indipendente è sbarcata in Parlamento e lo ha fatto grazie a Nafop e AssoScf, che, la scorsa settimana, sono stati auditi dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. Luca Mainò, vicepresidente AssoSCF, e membro del consiglio direttivo Nafop, nonché cofondatore di Consultique SCF, ha spiegato ai parlamentari della commissione le peculiarità delle diverse figure che operano nell'ambito della consulenza finanziaria in Italia. AdvisorOnline ha chiesto a Mainò di entrare nello specifico delle questioni che ha portato all’attenzione dell’organismo parlamentare.

Su che cosa si è focalizzato il vostro intervento in Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario?
“La nostra associazione Nafop (the National Association of Fee-Only Planners) sin dalla sua nascita nel 2005 ha sempre sensibilizzato le istituzioni italiane sul ruolo e la funzione dei Consulenti Finanziari Fee-Only. Si tratta di professionisti remunerati a parcella e slegati dal sistema distributivo, che affiancano il cliente per tutte le decisioni che riguardano il suo patrimonio. Nel corso dell’audizione in Commissione abbiamo affrontato vari temi tra i quali quello della nostra denominazione. Infatti, fino all’entrata in vigore della direttiva Mifid2, i consulenti finanziari da noi rappresentati erano sempre stati definiti ‘Indipendenti’, ma da poco questo aggettivo è stato sostituito con ‘Autonomi’ con conseguente potenziale confusione di investitori e famiglie. Abbiamo tenuto a ribadire che la nostra figura professionale possiede l’esclusivo requisito dell’indipendenza soggettiva, che contraddistingue chi opera con il modello Fee-Only Fully Independent (consulenti e SCF). Si è toccato anche il tema dei metodi remunerativi di chi opera nel settore, dove con l’ausilio di una grafica abbiamo spiegato che esistono diversi livelli di trasparenza e indipendenza degli attori sul mercato in relazione a come questi soggetti vengono remunerati. Dopo un approfondimento di scenario, dove si è evidenziato lo sviluppo della consulenza indipendente nei Paesi finanziariamente più evoluti, abbiamo illustrato le numerose nostre attività professionali che vanno dall’educazione finanziaria indipendente, al supporto tecnico in caso di contenziosi, alla collaborazione con commercialisti e avvocati, fino alla prestazione professionale della consulenza in materia di investimenti e alla pianificazione patrimoniale”.

Quali sono i benefici della consulenza indipendente per i risparmiatori italiani?
"Oggi siamo circa 500 consulenti e una sessantina di SCF, ma sono numeri che raddoppieranno in 12/18 mesi. Sono realtà individuabili sui due siti delle associazioni www.nafop.org e www.AssoSCF.org Il cliente può contare su soggetti con interessi perfettamente allineati ai suoi e quindi non essere sottoposto alle potenziali conseguenze negative dei conflitti di interesse che possono creare criticità inaspettate e che si riflettono negativamente sul patrimonio. Gli associati NAFOP e quelli di AssoSCF (che riunisce le società di consulenza) non svolgono attività di collocamento, ma prestano esclusivamente consulenza e assistenza ai clienti per la corretta pianificazione e protezione degli asset. Il professionista ‘non tocca il denaro’ che rimane depositato presso la banca del cliente; le operazioni consigliate vengono eseguite dal cliente stesso”.

Che cosa avete chiesto alla Commissione sulla questione Iva?
“Abbiamo chiesto lo stesso trattamento degli altri soggetti che operano nel settore finanziario con raccomandazioni personalizzate, ossia che le nostre parcelle non siano soggette ad IVA. Inoltre, data l’importanza strategica della consulenza finanziaria ed il suo profondo valore etico/sociale, abbiamo suggerito di valutare la possibilità che le parcelle possano essere deducibili in sede di dichiarazione dei redditi. Questo porterebbe ad un incremento del ricorso alla consulenza finanziaria con evidenti benefici per le famiglie italiane”.

Quali risposte vi attendete dalla Commissione e in che tempi?
“Vari parlamentari presenti ci hanno fatto i complimenti per la chiarezza delle nostre esposizioni e per l’importanza dei temi che abbiamo portato alla loro attenzione. Dopo tanti anni di esperienza nell’interazione con le istituzioni e le autorità di vigilanza, sappiamo che non possiamo fare previsioni sui tempi di accoglimento delle nostre proposte. Le aperture ed i feedback dei presenti ci fanno ben sperare, ma soprattutto ci motivano a continuare in questa opera di sensibilizzazione e divulgazione della consulenza indipendente, che del resto è quello che abbiamo sempre fatto da una ventina d’anni a questa parte”.

31/05/2022 | Daniele Riosa