Bail-in, Consultique spiega la salute delle banche

Consultique
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Bail-in, Consultique spiega la salute delle banche

Bail-in, Consultique spiega la salute delle banche
La società di analisi e consulenza indipendente del socio Assimp Massimo Emanuele Armellini ha divulgato i dati sullo stato di salute degli istituti di credito italiani.
 
Ci può essere una lettura diversa, fuori dal coro, del "terremoto” che ha investito in questi mesi il comparto bancario italiano? Quali possono essere gli sviluppi futuri dell'intero settore? Questi sono stati gli interrogativi al centro della conferenza dal titolo "Conosci veramente la tua banca", che si è tenuto lo scorso 29 febbraio in Gran Guardia. Ad organizzarlo è stata la società di analisi e consulenza indipendente Consultique SpA, di cui il socio Assimp Massimo Emanuele Armellini è consigliere di amministrazione, oltre che direttore marketing e relazioni esterne.
 
Leader in Italia nella analisi e consulenza finanziaria indipendente "fee only” (remunerata esclusivamente a parcella dal cliente ed esente da qualsiasi potenziale conflitto d'interesse), Consultique ha esposto i suoi dati approfonditi per far luce sul vero stato di salute della finanza bancaria italiana. Tra i temi trattati, gli analisti indipendenti hanno presentato una serie di studi che mettevano in evidenza quanto gli attuali parametri di valutazione delle banche e delle altre realtà del mercato non siano esaustivi per capire la solidità gestionale e finanziaria degli stessi Istituti e delle reti di vendita in questione. Infatti con le nuove regole europee (Bail-in) non basta il noto indice CET1 a dire se la propria banca e solida, altri valori vanno tenuti in considerazione, ma non sempre sono facilmente reperibili per un investitore normale. A complicare la situazione, spiega Consultique, persino la scelta di una banca sicura non mette al riparo da eventuali pericoli insiti nel livello sottostante, la gestione degli investimenti e i suoi prodotti. E’ qui che i rischi non sono evidenziati ma possono essere presenti nei fondi, ad esempio, delle obbligazioni o altre tipologie di prodotti con rischi molto elevati. La conferenza, conclusa dall'intervento del dottor Ferrara sui rischi finanziari del 2016, ha evidenziato la necessità di una maggiore educazione finanziaria per non incorrere in scelte di cambiamento di strategie di investimento, che possono ulteriormente aggravare una situazione già precaria per il risparmiatore italiano alla ricerca di una protezione migliore del proprio patrimonio. La conferenza è stata replicata a Milano il 2 marzo.