Il Tribunale di Rovereto
condanna l’istituto
per non aver comunicato
al cliente i pericoli
di default della banca Usa
Già a metà luglio 2008, UniCredit avrebbe dovuto informare tempestivamente il cliente dell’aumento significativo del rischio di default di Lehman Brothers Holding Inc (fallita appena due mesi dopo). Così ha deciso il Tribunale di Rovereto (dottor Andrea Lama), con sentenza numero 6 dell’8 gennaio scorso – ma resa nota soltanto di recente – condannando la banca di piazza Gae Aulenti a risarcire a un cliente 31mila euro circa. Ma ricostruiamo i fatti.
Il 18 ottobre 2007, il cliente ha acquistato presso UniCredit (che interpellata ha ritenuto di non commentare) 70mila euro di obbligazioni Lehman Brothers (Isin XS0189741001) che sarebbe fallita il 15 settembre dell’anno successivo. Dopo il default, il cliente (assistito dall’avvocato Matteo Picetti di Trento e con l’assistenza tecnica di Consultique) ha fatto causa alla banca, contestandole di non aver adempiuto ai propri obblighi informativi. In particolare, il cliente ha contesta to alla banca che, già dai primi mesi del 2008, le fosse noto l’aumento di rischio in capo alla banca d’affari americana, come deducibile dal ribasso del prezzo del titolo, dall’aumento degli spread sui Credit default swap (Cds), dai rendimenti addirittura superiori a quelli di altri titoli spazzatura (junk bond) e dall’allargamento dello spread bidask (cioè della differenza tra il prezzo a cui un intermediario è disposto ad acquistare e vendere un titolo).
Il Tribunale di Rovereto, in primo luogo, ha respinto la domanda risarcitoria fondata su una presunta mancata informativa da parte della banca al momento dell’acquisto del titolo a ottobre 2007 (quando UniCredit stimava il rischio di default basso, pari a 1 in una scala interna di valori da 1 a 4).
Il giudice, invece, ha accolto l’altra domanda di risarcimento in quanto UniCredit, pur essendosene assunta per iscritto l’onere con una clausola inserita nell’ordine d’acquisto, non ha avvisato prontamente il cliente del significativo aumento del rischio in capo alla banca americana, già noto a UniCredit nel luglio 2008.
Come è risultato comprovato da un documento di UniCredit, prodotto in causa, infatti, già il 15 luglio 2008 la banca stimava come alto (livello 4 rispetto al livello 1 alla data dell’acquisto) il grado di rischio di Lehman. Se UniCredit avesse avvisato prontamente il cliente, questo avrebbe potuto vendere il titolo, quantomeno il 12 settembre 2008, e incassare 51mila euro circa.
Infine, poiché il cliente ha ricevuto dalla procedura concorsuale americana il rimborso di 23mila euro, il Tribunale ha condannato UniCredit a risarcire il cliente con 31.315 euro. Le spese legali sono state invece compensate per metà.