Per i portafogli gestiti in maniera più dinamica (orizzonti temporali inferiori ad un anno), sarà necessario interpretare correttamente un trend tendenzialmente lateral-ribassista - o anche solo ribassista - con vari minimi di periodo seguiti da successivi recuperi.
Se da un lato l’intensità delle vendite degli ultimi mesi ha suggerito il recupero in corso una volta toccate soglie fondamentali, dall’altro è evidente come il deterioramento della situazione tecnica impedisca di pensare ad una ripresa dei trend primari.
L’elemento più vincolante negli ultimi mesi è stata la struttura di medio periodo del Vix, l’indice di volatilità. Sembra che l’indicatore abbia trovato un range di oscillazione 16-30, con i noti livelli intermedi a 20-22.
Per quanto riguarda gli indici, la maggior parte di essi ha generato il rimbalzo in corso dalla parte bassa del canale ribassista primario in cui sono inseriti (vedi S&P 500, Dow Jones, SPMib, Cac e molti settoriali europei. La reazione si è concretizzata con un livello di ipervenduto molto alto. Tuttavia i canali primari sono ancora integri, lasciando spazi per il momento, solo a movimenti di breve periodo.
L’indice americano S&P 500, abbattuta la fascia supportiva rappresentata dai minimi a 1270, si è diretto verso l’area successiva di sostegno a 1170-1180, anticipata, come detto, dal supporto dinamico dato dalla trend inferiore.
Negli ultimi mesi i listini europei hanno evidenziato una debolezza maggiore rispetto agli Usa, seguendone ovviamente l’andamento tecnico. Lo stesso Dax che tra aprile e maggio aveva costruito un convincente rialzo, ha stornato con decisione. L’area delle resistenze ha respinto i corsi azionari, rinviando a data da destinarsi ogni velleità rialzista. L’indice tedesco resta per ora tra quelli con maggiore forza relativa. Basilare la tenuta del minimo di marzo: nell’ottava uscente il rilancio è stato convincente.
Ritrova forza anche il mercato italiano, abbondantemente sotto i minimi di inizio 2008. La continuazione del rimbalzo tecnico verso area 30000 è possibile, ma va tenuto conto della debolezza intrinseca del nostro listino.
La prospettiva operativa sui mercati resta quindi connotata di ulteriori tratti orientati al trading di breve. I recuperi dagli “ipervenduti” possono originare minitrend verso le resistenze più immediate. Circa l’altra considerazione sulla natura “distributoria” del movimento di recupero di marzo-maggio 2008, le probabilità che confermano questa ipotesi sono, ovviamente, aumentate con le ultime ottave. Dal punto di vista tecnico, restiamo in situazioni grafiche caratterizzate da massimi decrescenti e da quotazioni che si trovano al di sotto delle medie di lungo periodo, fino al 2007 di supporto al trend.
Si conferma quanto detto nel precedente report circa eventuali acquisti speculativo mirato a cogliere il rimbalzo dall’ipervenduto. Da quest’area potremmo assistere ad un recupero tecnico del mercato che abbia ad obiettivo in primo luogo l’ex supporto a 1270/1280 e in secondo luogo l’altra area a 1310/1330. Nel brevissimo è possibile un leggero consolidamento delle quotazioni. Pare inoltre importante che affinché il movimento di rimbalzo si concretizzi con efficacia, vi debba essere una importante rotazione settoriale, in modo da dare respiro agli indici.
Si conferma che per i portafogli più dinamici, l’apertura di nuove coperture debba essere valutata sulle resistenze di periodo superiori degli indici (obiettivi 2 e 3) .