Dal palco del Feeonly 2016, il 6°congresso italiano dei consulenti e delle società di consulenza finanziaria indipendente, è passata una storia. E’ stata quella dei 15 anni di Consultique SpA, che è un traguardo del tutto ragguardevole per il mondo della consulenza in generale. Sono stati quindici anni a testa bassa per far crescere la società, con momenti belli (come i primi corsi per i consulenti indipendenti), ma anche momenti “drammatici” (quando la categoria poteva essere spazzata via dalla miopia di qualche politico). Dalla fondazione nel 2001, c’è stata una continua crescita che ha portato l’azienda a diventare il fulcro della consulenza finanziaria fuori dal settore bancario e delle reti di vendita, lavoro sottolineato dalla qualità dei suoi clienti e dalle analisi finanziarie che escono sui maggiori giornali finanziari italiani.
Il momento della premiazione è stata una vera sorpresa per i tre soci fondatori Cesare Armellini, Giuseppe Romano e Luca Mainò, che chiamati sul palco a premiare il sindaco di Verona Flavio Tosi, si sono trovati con una loro foto alle spalle di qualche anno fa. Sotto la regia del socio Assimp Emanuele Armellini, a nome di tutto lo staff di Consultique e con la complicità di Flavio Tosi, c’è stata la consegna del premio a questi bravi imprenditori che sono riusciti a sviluppare la propria azienda in un ambiente, quello finanziario italiano, molto difficile.
In questi anni, la società veronese ha raggiunto una forte notorietà che ha portato il sistema feeonly (dagli Usa, compenso solo a parcella - come un commercialista) in Italia. E la spinta europea con l'introduzione della MiFID2 a inizio 2018, che regolamenterà il settore della consulenza finanziaria italiana, sta accelerando la creazione di un Albo generale dei consulenti finanziari. Pochi giorni fa si è svolto il primo dei tavoli tecnici per i regolamenti. Nafop ha partecipato al tavolo di lavoro organizzato a Roma per sensibilizzare l'Organismo sia in merito agIi elementi distintivi dell'attività dei consulenti e delle società di consulenza finanziaria fee-only, sia ai requisiti di accesso all’Albo, con l’obiettivo di garantire che l’eterogeneità delle casistiche professionali venga considerata nella sua interezza.
“Ci fa molto piacere che dalle paro le si inizia passare ai fatti”, ha detto il presidente Armellini. “Porteremo all’attenzione del tavolo di lavoro ciò che rende unica la nostra figura professionale. Non essendo un intermediario e non toccando il denaro del cliente, il lavoro del consulente autonomo richiede un approccio diverso rispetto a quello adottato per banche e reti di vendita”.
“Nel 2016 l'Ocf/Organismo dei Consulenti Finanziari - ha aggiunto - ha condotto una rilevazione dei consulenti finanziari autonomi, conclusasi a fine anno con la manifestazione di volontà da parte di circa 1.500 operatori di iscriversi all'albo, atteso dal 2008. Secondo le nostre stime i fee-only planner sarebbero circa il doppio”. L’iter definirà finalmente le modalità di vigilanza degli operatori del risparmio italiani.