Tra la fine di maggio e dicembre scadranno oltre 175 miliardi di euro di titoli di Stato e l'Italia potrebbe ritrovarsi con tre miliardi di debito in più rispetto ad oggi se i tassi dei nuovi titoli emessi per rifinanziare i bond in scadenza dovessero salire intorno al 3%.
E' quanto emerge da uno studio di Consultique, società specializzata nell'analisi finanziaria indipendente, che ha ipotizzato alcuni scenari. "Fino a quando il rendimento lordo all'emissione medio mensile è inferiore al costo medio dei titoli di Stato si ha una compressione della spesa per finanziamento", spiega Consultique.
Ma "il costo del debito rischierebbe di essere compromesso nel momento in cui il rendimento lordo diventa superiore al costo medio del debito complessivo". In particolare, ipotizzando un aumento parallelo della curva dei tassi per ogni scadenza, Consultique individua come soglia critica un rialzo dei tassi mediamente pari al +2,8%.
E' quanto emerge da uno studio di Consultique, società specializzata nell'analisi finanziaria indipendente, che ha ipotizzato alcuni scenari. "Fino a quando il rendimento lordo all'emissione medio mensile è inferiore al costo medio dei titoli di Stato si ha una compressione della spesa per finanziamento", spiega Consultique.
Ma "il costo del debito rischierebbe di essere compromesso nel momento in cui il rendimento lordo diventa superiore al costo medio del debito complessivo". In particolare, ipotizzando un aumento parallelo della curva dei tassi per ogni scadenza, Consultique individua come soglia critica un rialzo dei tassi mediamente pari al +2,8%.