La maggiore concorrenza tra i vari attori, con l’aggiunta dei consulenti indipendenti e delle società di consulenza fee only, sposterà in alto l’asticella della qualità del servizio a tutto beneficio dei risparmiatori. Già oggi, la perdita di fiducia nel sistema bancario, oltre che orientare le scelte degli investitori verso gli istituti più solidi, sta indirizzando la domanda più sofisticata verso i consulenti finanziari e in particolare verso la consulenza su base indipendente.
Si arriverà a poter negoziare qualsiasi strumento finanziario, ovunque ci si trovi e al miglior prezzo e
a poter disporre di analisi e consulenza con parcelle adeguate e sostenibili.
Si respira un’atmosfera di cambiamento: importanza della competenza dei consulenti, tecnologia, fintech, strumenti finanziari più efficienti, intermediari più agili caratterizzeranno i prossimi anni. Il mercato visto dalla parte degli indipendenti è totalmente inesplorata e il risparmiatore attento può già oggi individuare società o studi professionali indipendenti: bastano due click su Google o sui social network. Oppure semplicemente può
visitare il sito dell’associazione Nafop (www.nafop.org) dove sono presenti strutture di vario tipo per la consulenza a privati aziende ed istituzionali.
Il fatto che banche e reti distributive suggeriscono ai propri clienti di sottoscrivere il contratto di consulenza contribuirà a diffondere una nuova consapevolezza proprio nei professionisti della gestione del risparmio gli ex promotori, oggi consulenti “fuori sede”, che
fino ad oggi e per oltre dieci anni sono stati bloccati dalla normativa italiana.