Dall’onboarding digitale ai sistemi “blindati”, la consulenza per Nafop

Consultique
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Dall’onboarding digitale ai sistemi “blindati”, la consulenza per Nafop

DALL’ONBOARDING DIGITALE AI SISTEMI “BLINDATI”, LA CONSULENZA PER NAFOP
DALL’ONBOARDING DIGITALE AI SISTEMI “BLINDATI”, LA CONSULENZA PER NAFOP

Il presidente Armellini racconta la nuova era dell’advisory fee only. “Oggi, la consulenza finanziaria non è più un’esclusiva di chi appartiene al settore”.
Nel sistema finanziario mondiale i Governi e le Autorità di vigilanza spingono verso trasparenza e riduzione dei conflitti di interesse. In questo contesto e nel mondo post Covid a trazione tecnologica, Cesare Armellini, che oltre a essere ceo di Consultique è presidente di Nafop (Associazione dei consulenti finanziari indipendenti) e membro del board dell’Organismo di Vigilanza Ocf, fotografa i cambiamenti della consulenza indipendente.

Presidente cosa è cambiato negli ultimi mesi?
Il modello di consulenza a parcella si è affermato in Usa, Australia, Regno Unito, Paesi Bassi ed altri Stati europei, fino all’Italia dove da un anno i pionieri della consulenza indipendente hanno acquisito uno status istituzionale all’interno del ridisegnato Albo, con le sezioni nuove a loro dedicate e con la rappresentanza nel nuovo Organismo. La Consob in una recente analisi ha registrato come il 50% degli italiani sia disposto a versare la parcella. Esperti del settore stimano che nei prossimi 5 anni la quota di mercato per la consulenza FeeOnly toccherà il 10% delle masse complessive in gestione oggi al sistema di reti e banche. Con lo sviluppo di tecnologia e sistemi di regulatory-tech la professione è alla portata di un’ampia fascia di operatori, che fino ad oggi ha lavorato per le banche e le reti distributive e può ora “migrare” verso la consulenza indipendente, coinvolgendo giovani laureati e appassionati di finanza.

Quali sono i progetti messi in cantiere a sostegno dei professionisti?
La nostra attività a sostegno di consulenti finanziari e società di consulenza indipendente continua da anni ed ha permesso a centinaia di soggetti di operare e svilupparsi in modo organico garantendo alla propria clientela un servizio di consulenza indipendente unico ed esclusivo, che solo noi possiamo erogare, forti oltre che delle nostre competenze anche del requisito di indipendenza soggettiva. Abbiamo messo a disposizione della community FeeOnly sistemi tecnologici avanzati per tutta l’attività di compliance prevista per la nostra categoria dal Regolamento Consob e dalle regole interne ad OCF e recentemente ci siamo dotati di strumenti innovativi per l’onboarding digitale del cliente e la possibilità di interagire anche via video attraverso sistemi “blindati” che garantiscono privacy e riservatezza totale e permettono di risparmiare tempo nella massima comodità. Inoltre, stiamo cercando di dare una spinta alla comunicazione anche attraverso i social network, dai quali stiamo ottenendo risposte incoraggianti, anche a detta di molti consulenti e società del network.

Quali sono vantaggi e limiti dell’attuale quadro regolatorio per i consulenti indipendenti, può farci un breve punto?
Chi ha seguito le nostre vicissitudini negli ultimi venti anni sa esattamente quanto abbiamo lottato per una nostra istituzionalizzazione che è avvenuta solo recentemente con l’avvio del nuovo Albo. Siamo grati nei confronti di Assoreti, Anasf e Abi che ci hanno accolti nell’Organismo e ci hanno permesso di partire. Ma ricordo che noi già dieci anni fa presentammo un progetto per la creazione di un nostro albo di carattere ordinistico che si sarebbe autofinanziato senza problemi e non avrebbe assolutamente avuto bisogno di risorse statali né di supporti di nessun tipo da parte di altri soggetti. Riteniamo che la nostra figura professionale, sia in forma di persona giuridica che di persona fisica, abbia un ruolo specifico nel contesto di mercato che possa differenziarsi da chi opera per conto delle banche e di altri intermediari.

Cosa cambia con l’apertura ai commercialisti?
Le nuove sezioni dell’Albo dedicate ai Consulenti Autonomi e alle Società di Consulenza accolgono soggetti che offrono una prestazione a carattere intellettuale e non commerciale, che elimina ogni incompatibilità con la professione del commercialista, esistente invece con l’attività della promozione finanziaria e del collocamento di prodotti. Oggi, la consulenza finanziaria non è più un’esclusiva di chi appartiene al settore, ma nel nuovo scenario può essere offerta anche da soggetti diversi. Un professionista può svolgere l’attività di consulenza indipendente in materia di investimenti attraverso l’acquisizione di competenze specifiche e superando l’esame OCF, oppure tramite l’accordo con una SCF che possa svolgere “on demand” il servizio per i clienti dello studio stesso. In alternativa, il commercialista potrebbe assumere un consulente autonomo o creare un’associazione con una SCF, dando vita a realtà multidisciplinari già presenti all’interno delle nostre associazioni, con il servizio di consulenza annoverato tra quelli “core” dello studio stesso. C’è molto interesse da parte dei commercialisti desiderosi non solo di approfondire le tematiche tecniche della materia, ma anche e soprattutto di comprendere gli aspetti operativi della prestazione del servizio di consulenza ai propri clienti. Si tratta di un fenomeno che da un anno, con la partenza del nuovo Albo dei consulenti finanziari, potrà svilupparsi pienamente e vedere la fusione di competenze differenti, con l’obiettivo di creare servizi indipendenti a maggior valore aggiunto per gli investitori.

 di Sofia Fraschini -  FocusRisparmio