Il tema della cybersecurity è molto caldo anche sui mercati finanziari. Sono cresciuti gli strumenti che investono in questo segmento cavalcando anche l’effetto scatenato dalla pandemia: i lockdown hanno spostato molte attività online rendendo ancora più appetibili gli attacchi cibernetici. La difesa dalle incursioni informatiche è diventato un business sempre più fiorente.
La selezione di strumenti realizzata da Consultique evidenzia che nell’ultimo anno e mezzo Etf, certificati e fondi dedicati a questo settore hanno guadagnato oltre il 30 per cento. La platea più folta è quella dei “cloni”. Ci sono strumenti con diversi sottostanti. Il primo Etf a sbarcare a Piazza Affari più di 5 anni è quello che oggi fa capo a Legal & General con un progresso che sfiora il 150 per cento.
«Oggi - spiega Giancarlo Sandrin, Country Head Italy di LGIM - è anche quello con le masse più elevate sfiorando i 3 miliardi di dollari. Come sottostante utilizziamo l’indice Ise, ora sotto il controllo del Nasdaq». Si tratta di un indice composto principalmente da due macrosettori di titoli legati alla cybersicurezza. Ci sono i gruppi addetti alle infrastrutture per la sicurezza informatica, come i sistemi antivirus o di controllo per gli accessi, e quelli che operano nei servizi, ovvero che si interfacciano con le aziende proponendo soluzioni per la sicurezza». I titoli che hanno un maggior peso nell’indice (sopra al 3%) sono Cloudflare, Blackberry e e Proofpoint.
«L’indice Ise - continua Sandrin - è formato da un centinaio di società e quindi non c’è il rischio di avere solo pochi nomi che hanno un peso rilevante. A nostro avviso va inserito in portafoglio in chiave multitematica, insieme quindi ad altri temi interessanti, per avere la massima diversificazione. Le prospettive della cybersecurity sono interessanti perché le spese delle imprese saranno sempre di più in crescita come evidenziano anche i recenti attacchi in Italia. Si tratta di spese che non possono essere tagliate. Inoltre, è un business legato a servizi in abbonamento e quindi garantisce un flusso di entrate periodiche a chi opera in questo segmento» -
L’offerta di Etf si è arricchita nell’ultimo anno sull’onda del crescente interesse per il settore. «A livello di Etf - spiega Piermattia Menon, analista Consultique - ci sono vari strumenti. Tutti con un'elevata presenza di titoli e quindi ben diversificati. Le aziende presenti sono attive nella sicurezza informatica soprattutto negli Usa. Si tratta di nomi spesso poco noti al grande pubblico. Il certificato ha sostanzialmente la stessa modalità dell’Etf con il vantaggio della compensazione fiscale per le minusvalenze». Il certificato Vontobel replica un indice ad hoc Solactive con il titolo di maggior peso che anche in questo caso è rappresentato da Cloudflare.
Ci sono poi i fondi di investimento. «Dalla nostra analisi - aggiunge Menon - emerge che i due strumenti di Pictet e Credit Suisse investono sul tema generale della sicurezza, tra cui anche quella informatica mentre il fondo Allianz è specificatamente dedicato a questo segmento. Tutti e tre sono fondi attivi che comunque non hanno avuto performance molto diverse rispetto agli Etf da inizio 2020».
Come deve muoversi un piccolo risparmiatore in questo comparto? «A nostro avviso - conclude Menon - l’esposizione su questo settore deve essere limitata all’interno di un portafoglio ben diversificato. Solitamente noi prendiamo in considerazione alcuni temi da cavalcare e questo sicuramente rientra in questo momento in un cluster di grande interesse per gli investitori alla luce anche di quanto sta accadendo in Italia. Il tema della cybersecurity ha una correlazione con i tecnologici in generale e con il Nasdaq ma non vediamo rischi di totale sovrapposizione visto che i nomi delle società che operano nella cybersecurity non si sovrappongono con i big della tecnologia più capitalizzati».
Andrea Gennai