Per la pensione di scorta il 2019 è l’anno del riscatto (e non dei riscatti)
I fondi pensione negoziali si apprestano a chiudere il 2019 con risultati molto positivi. Per i gestori l’obiettivo era quello di far dimenticare prima possibile ai circa 3 milioni di aderenti i pessimi risultati conseguiti nel 2018, un anno archiviato con quasi la totalità dei comparti in territorio negativo: al netto dei costi di gestione e della fiscalità, lo scorso anno i rendimenti sono stati in media negativi del 2,5% e, in particolare, le linee azionarie hanno perso in media il 5,3%. Nello stesso arco temporale il Tfr, invece, al netto delle tasse si è rivalutato dell’1,9 per cento.
Numeri che non è stato facile da far digerire agli iscritti alle diverse forme di previdenza complementare.
Il 2019, quindi, potrebbe rivelarsi l’anno del riscatto per la cosiddetta pensione di scorta. Riscatto, beninteso, che non va interpretato come svincolo delle somme versate da parte degli aderenti, ma come possibilità di
riabilitarsi da parte dei gestori. In media a fine ottobre tutte le tipologie di comparti dei fondi pensione negoziali sono sopra l’asticella del Tfr che negli ultimi 10 mesi si è rivalutato dell’1,47% lordo (1,31% netto).
In particolare, come emerge dalla trimestrale analisi condotta per Plus24 dall’Ufficio Studi di Consultique e pubblicata nella seguente pagina 26, nello stesso arco temporale le linee garantite registrano in media un risultato positivo del 2,2%, i comparti obbligazionari del 5,94% fino ad arrivare all’8,21% e al 10,82% conseguito rispettivamente dalle linee bilanciate e azionarie.
Risultati che contribuiscono a riportare il confronto in positivo anche su periodi di osservazione più lunghi (a 3, 5 e 10 anni), più propri del risparmio previdenziale. Solo le linee garantite continuano a uscire perdenti dal
raffronto con il Tfr anche nel lungo periodo. Da segnalare che per la prima volta nella tabella pubblicata nella pagina seguente vengono riportati anche i dati delle linee del fondo pensione complementare
Perseo Sirio, a cui possono aderire i dipendenti di Ministeri, Regioni, Autonomie Locali e Sanità, Epne, Enac, Cnel, Università e Centri di Ricerca e Sperimentazione e delle Agenzie Fiscali. Tuttavia, per il comparto bilanciato non vengono esposti i dati di performance perché avviato a febbraio 2019.
gianfranco.ursino@ilsole24ore.com
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