Lunedì 22 gennaio - Fundspeople
Il ritorno alla normalità sulla curva dei tassi nel corso dello scorso anno ha riportato la remunerazione del rischio, sanando una situazione anomala durata per molto tempo. Secondo gli analisti siamo però arrivati al massimo dei rialzi e la BCE potrebbe anticipare i primi ribassi. Le ripercussioni sui portafogli vanno calibrate e pianificate per tempo, specie quando l’industria mette a disposizione degli investitori nuovi prodotti che necessitano un supporto in termini di educazione finanziaria. In questa tavola rotonda abbiamo chiesto a un asset manager e tre intermediari in che modo si possono supportare i clienti finali.
Bear Steepening
Edoardo Maffeis, consulente finanziario autonomo di IFA Consulting, ci ha raccontato come nella sua scf l’aspettativa sulla curva dei tassi sia di tipo bear steepening: “I tassi a breve, che dipendono più dall’andamento dell’economia, in caso di indebolimento economico o di recessione potrebbero scendere. Mentre i tassi a lungo, risentendo più del term premium e dell’inflation premium, dovrebbero rimanere mediamente più alti”. L’inflazione, spiega Maffeis, presumibilmente faticherà a raggiungere un livello costante sul 2% come obiettivo dichiarato dalle banche centrali, “un’inflazione più alta infatti è necessaria per erodere l’enorme debito accumulato”.
Obiettivo: fixed income
Il comitato investimenti di Mediobanca SGR nel mese di settembre ha rivisto al rialzo la view sul comparto obbligazionario governativo, prosegue Francesco Margonari, Investment Advisor della società, “sia americano che della zona EMU”. Nei mesi seguenti la view è aumentata anche sulla componente fixed income corporate investment grade euro e corporate high yield euro dato che i tassi reali a dieci anni sulla zona EMU e negli USA hanno raggiunto i loro massimi storici, “facendoci supporre che il ciclo di tightening di Fed e Bce siano arrivati al famoso e tanto atteso pivot. Dopo i forti ribassi del 2022 e la volatilità riscontrata nella prima fase del 2023, l’advisor vede nella fine del bear market sul fixed income opportunità guadagno, sia sulla componente cedolare che su quella in contro capitale. “Dato l’attuale livello elevato dei tassi nominali stiamo riscontrando un forte interesse da parte dei clienti sul mercato fixed income. In termini pratici, per diversificare i portafogli, oltre ai governativi utilizziamo anche la componente euro investment grade e euro high yield dato che gli spread sono ancora in linea con le loro medie storiche di lungo termine e dato che, allo stesso tempo, negli anni scorsi le imprese europee si sono rifinanziate a condizioni molto favorevoli, facendo presagire tassi di default realizzati più bassi di quelli impliciti”.
Rendimenti Costanti
Anche Piermattia Menon, Senior financial analyst di Consultique si dice allineato ai colleghi sull’attesa di un ribasso dei tassi e quindi anche di un momento positivo per l’obbligazionario come recupero dei corsi oltre che per incamerare un eventuale maturity elevata. “Siamo più prudenti sul lato del rischio credito. Perché la situazione degli spread è più o meno sulla media storica, è diminuito molto negli ultimi mesi sia sul fronte investimenti grade che high yield e non si sono registrati spike molto elevati in passato”. Se dovesse esserci una recessione sarà comunque di entità molto lieve, spiega, il rischio di credito sarà molto più basso e ci saranno molti meno fallimenti. Quando si parla di investimenti nel comparto obbligazionario, prosegue poi Menon, “i clienti vedono pubblicizzare i tassi dei conti deposito e si creano l’aspettativa di ricevere, più o meno costantemente ogni anno, un certo rendimento”. Come sappiamo però non tutti gli strumenti sono uguali. “I titoli di Stato italiani o gli strumenti a scadenza hanno molto senso per il cliente in questa ottica perché riescono ad avvicinarsi di più a quello che lui riesce a vedere”.
BTP e ETF Target Mturity
I clienti italiani sono abituati a comprare i cosiddetti titoli da cassettista, conferma Ivano Di Guida, head of Xtrackers Sales per l’Italia. “Il BTP è stato per anni lo strumento principale a cui il risparmiatore medio guardava”. Ma contestualmente gli italiani sono stati educati anche a investire in obbligazioni societarie come ENI o ENEL, che a metà degli anni 2000 erano tra le emissioni che raccoglievano la maggior parte dell'offerta pubblica. Oggi stiamo quindi ritornando a un contesto in cui si affianca alle obbligazioni governative la possibilità di investire in obbligazioni societarie. Ma cosa cercano gli investitori? “Molti ricercano un investimento diversificato con scadenza predeterminata e un flusso di pagamenti periodici”. E questo è il contesto in cui si inseriscono i nuovi prodotti obbligazionari che Xtrackers ha lanciato a fine 2023 sul mercato italiano, cioè gli ETF Target Maturity, ETF che consentono di investire in una gamma diversificata di obbligazioni societarie in euro con scadenza predeterminata e un flusso di pagamenti con cadenza trimestrale.