Ecco di seguito la nostra analisi del bond Mediobanca
pubblicata su Plus24 (IlSole24Ore) di sabato 29 aprile.
Le cedole dell’emissione
a tasso variabile che scade
nel 2023 prevedono un tasso
tra l’1 e il 4 per cento
Può dormire sonni tranquilli il lettore che ha sottoposto all’esame di Plus24 l’emissione obbligazionaria di Mediobanca sottoscritta tre mesi fa: i rischi che emergono dall’analisi dell’ufficio studi di Consultique sono limitati considerando l’ipotesi di portare l’investimento a scadenza.
Si tratta di bond ordinario, non subordinato, emesso da Mediobanca nel gennaio scorso e scade nel gennaio 2023.
L’obbligazione prevede il pagamento di cedole trimestrali a tasso variabile per tutta la durata del prestito. L’importo del coupon è determinato sulla base dell’Euribor 3 mesi a cui vengono aggiunti 100 punti base; è inoltre previsto che il tasso cedolare non possa essere inferiore all’1% o superiore al 4%.
La prima cedola è stata pagata il 12 Aprile al tasso dell’1% (cioè il minimo) in quanto l’Euribor è attualmente negativo. Il titolo è scambiato sul segmento Mot di Borsa Italiana ed è quindi supportato da una buona liquidità. Anche l’importo minimo di 1.000 euro rende questo bond adatto ai piccoli investitori retail.
- Gli scenari di probabilità
Secondo i calcoli svolti dagli analisti di Consultique, questo bond ha una probabilità del 13,5% di perdere circa 56,50 euro su 100 iniziali (valore di recupero circa 43,50 euro) e del 86,50% dei casi può consentire un guadagno interessante dato da un rimborso atteso di 107,13 euro su 100 iniziali.
Questi scenari di probabilità sono elaborati sulla base delle quotazioni di altri strumenti dello stesso emittente e sui Cds quotati di Mediobanca e portano ad un valore teorico dell’obbligazione leggermente più basso rispetto alle attuali quotazioni.
Considerata la seniority elevata e le caratteristiche dell’emittente l’investimento è da considerarsi comunque a basso rischio.
I risultati del primo trimestre 2017 di Mediobanca saranno pubblicati a maggio, mentre gli ultimi dati disponibili sono quelli della seconda semestrale del 2016. Dall’ultima relazione non emerge nessuna criticità nella gestione dell’istituto ed anzi viene evidenziata una redditività in aumento su tutti i livelli, ricavi in crescita ed una solidità patrimoniale non in discussione. La Banca Centrale Europea ha assegnato un Cet1 minimo da rispettare del 7%, molto inferiore al livello raggiunto di 12,3 per cento.
Vi è da precisare, peraltro, che l’istituto di Piazzetta Cuccia non ha esposizioni rilevanti in crediti deteriorati dato che per scelta gestionale ha sempre operato nel credito in settori molto specifici come il credito al consumo (Compass). L’attività principale della Banca rimane quella dell’investment banking e del wealth management. Ne risulta che il giudizio sull’istituto è sicuramente positivo in quanto è al riparo dalla necessità di rettifiche sui crediti.