Le parole di Draghi nella conferenza stampa che ha seguito la riunione del board della BCE hanno dato il via al primo intervento quantitativo non sterilizzato di acquisto di asset in Europa. L’operazione, che segue gli interventi di Long Term Refinancing Operation e di acquisto di ABS e Covered Bond, partirà il prossimo marzo e dovrebbe avere una durata di un anno e mezzo (fino a settembre del 2016), a meno di particolari indicazioni sul fronte dell’inflazione. L’obiettivo degli acquisti saranno principalmente i titoli dei paesi membri dell’Unione (scadenze tra 2 e 30 anni), in proporzione alla quota di ogni paese membro nel capitale della BCE (Germania, Francia e Italia le prime tre posizioni). Infine l’ammontare complessivo degli acquisti che sarà pari a 60 miliardi di Euro al mese per un totale a settembre 2016 superiore ai 1.000 miliardi (ricordiamo che una grossa fetta degli acquisti verrà fatta direttamente dalle banche centrali nazionali). L’operazione riporterà il bilancio della banca centrale sui propri livelli massimi di 3.000 miliardi già toccati nel 2012.
L’intervento ha subito avuto importanti ripercussioni sui mercati finanziari. Il Euro/Dollaro che si è velocemente portato sotto la soglia di 1,15 Dollari per Euro. I mercati azionari dopo aver assimilato la notizia fanno segnare interessanti guadagni. Positivi anche i mercati obbligazionari con rendimenti globalmente in discesa nell’Area Euro e uno spread BTP/Bund poco sopra i 110 bps.
Da verificare ora l’impatto di questa misura sull’economia reale. Negli anni le operazioni della BCE hanno avuto un grosso impatto soprattutto sul settore finanziario. A causa però del ruolo svolto dal sistema bancario, a cui l’economia europea è molto legata, la capacità della BCE di influenzare direttamente la crescita economica è stata spesso ridimensionata. Questa operazione, che non prevede una contemporanea sterilizzazione della liquidità immessa, potrebbe però avere un effetto più incisivo. I prossimi mesi daranno le prime indicazioni in questo senso.
L’intervento ha subito avuto importanti ripercussioni sui mercati finanziari. Il Euro/Dollaro che si è velocemente portato sotto la soglia di 1,15 Dollari per Euro. I mercati azionari dopo aver assimilato la notizia fanno segnare interessanti guadagni. Positivi anche i mercati obbligazionari con rendimenti globalmente in discesa nell’Area Euro e uno spread BTP/Bund poco sopra i 110 bps.
Da verificare ora l’impatto di questa misura sull’economia reale. Negli anni le operazioni della BCE hanno avuto un grosso impatto soprattutto sul settore finanziario. A causa però del ruolo svolto dal sistema bancario, a cui l’economia europea è molto legata, la capacità della BCE di influenzare direttamente la crescita economica è stata spesso ridimensionata. Questa operazione, che non prevede una contemporanea sterilizzazione della liquidità immessa, potrebbe però avere un effetto più incisivo. I prossimi mesi daranno le prime indicazioni in questo senso.