Secondo voi, è corretto affermare che tanto più tardi una persona laureata abbia iniziato a lavorare (mia figlia nata nel luglio 1983, può riscattare 5 anni di laurea ed ha iniziato a lavorare nel marzo 2013), meno le convenga il riscatto degli anni di laurea a confronto del versamento a un fondo di pensione integrativo, in quanto la data della futura pensione contributiva (anche tenendo presente il riscatto) sarà comunque molto vicina alla data della pensione di vecchiaia ?
«Innanzitutto, è bene chiarire che sia il riscatto agevolato di laurea sia il riscatto tradizionale hanno lo stesso effetto in termini di decorrenza della pensione. Cambia solo la misura della pensione», spiegano da Consultique. Per quanto riguarda la decorrenza, quanto afferma il lettore è corretto. Una persona che ha iniziato la contribuzione dopo il 31 dicembre 1995 ed i cui anni di laurea si collocano dopo il 31dicembre 1995, avrà un minore vantaggio in termini di anticipo pensionistico del riscatto di laurea (agevolato o tradizionale) quanto maggiore è la sua età anagrafica. Sulla base della normativa attualmente vigente, si può accedere al pensionamento anticipato con il requisito di 41 anni e 10 mesi di contribuzione per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini oppure a 63 anni di età con 20 anni di contribuzione; si segnala che i requisiti indicati sono da adeguare all'aspettativa della speranza di vita.
La figlia del lettore, ha iniziato a lavorare a marzo 2013, quindi dopo i 29 anni. Non riscattando gli anni di laurea accederà al pensionamento a marzo 2050 con pensione anticipata con il requisito di 63 anni di età con 20 anni di contribuzione. Se riscattasse i cinque anni di laurea, accederà al pensionamento sempre con il medesimo requisito a marzo 2050. Quindi in termini di decorrenza della pensione non avrebbe alcun vantaggio. Nel caso in cui avesse iniziato l’attività lavorativa subito dopo la laurea, all’età di 24 anni, il riscatto dei cinque anni di laurea le consentirebbe di anticipare la pensione di circa 3 anni e 9 mesi, in quanto accederebbe con il requisito contributivo degli attuali 41 anni e 10 mesi (requisito da adeguare all’aspettativa alla speranza di vita).
«Quindi, possiamo affermare che, sulla base della normativa attualmente vigente, gli studenti che si laureano in corso e che iniziano subito l’attività lavorativa, se riscattano possono anticipare di qualche anno la decorrenza della pensione», concludono da Consultique.
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