1) Come presidente Nafop che effetto le ha fatto ascoltare l’elogio dei consulenti finanziari indipendenti da parte nel presidente Consob Savona, nientemeno che nel contesto della Relazione annuale Ocf?
Mi ha fatto molto piacere la sensibilità dimostrata dal Presidente Savona che ha voluto focalizzarsi sulla nostra figura professionale che è la vera novità dell’Albo Unico dei consulenti finanziari. Inoltre, ha sottolineato l’aspetto più importante che ci contraddistingue sul mercato che è assenza di conflitti di interesse. Il consulente indipendente non deve mediare tra l’interesse del cliente e quello di un altro soggetto, leggi banca. Una vera svolta istituzionale.
2) A seguito delle parole del presidente Savona diversi vostri associati vi chiedono un impegno per riportare alla luce del sole la vecchia denominazione di consulente finanziario indipendente in luogo di quella recentemente adottata di consulente finanziario autonomo. Pensate di impegnarvi in questa direzione?
Siamo nati con il nome di consulenti finanziari indipendenti da sempre. Ben venga che anche il Presidente della Consob, con il suo intervento, abbia voluto porre l’attenzione su un aspetto di trasparenza fondamentale agli occhi del risparmiatore. Oggi troppi soggetti stanno abusando del termine indipendente che può essere ingannevole per tutti coloro che si rivolgono ai consulenti finanziari. Ricordo che all’interno dell’albo solo i consulenti autonomi e le SCF formate dagli stessi sono in possesso del requisito di indipendenza soggettiva, che li contraddistingue sul mercato.
3) Secondo la Relazione Ocf i consulenti finanziari autonomi iscritti alla nuova sezione sono 154. Dopo anni di battaglie per l’affermazione della categoria il risultato non sembra numericamente esaltante. Non trova? Quanto può crescere la vostra sezione dell’Albo nei prossimi anni e a quali condizioni?
Da quando lei mi ha posto la domanda abbiamo già superato i 200. Molte pratiche non sono state ancora evase in quanto la normativa prevede 6 mesi entro i quali l’OCF si deve esprimere. In questi mesi si stanno risolvendo alcune problematiche di snellimento delle iscrizioni, ad esempio la possibilità di un consulente abilitato all’offerta fuori sede di inserire contestualmente alla domanda di iscrizione la cancellazione alla propria sezione, con un risparmio di circa 2 mesi di attesa.Il fattore di accelerazione più importante sarà la possibilità, a breve, per tutti coloro che sono iscritti all’Albo “di diritto” cioè senza aver sostenuto l’esame, di passare alla nuova sezione e sono circa il 50% del totale degli iscritti. In sintesi si può affermare che i numeri emersi dal tavolo di lavoro Consob (3.000/5.000 in 3 anni) e dalla rilevazione dell’OCF a fine 2016 (oltre 1.400 hanno dichiarato di volersi iscrivere sin da subito) sono attendibili, convenuto che il primo anno effettivo di operatività dell’Albo di categoria servirà unicamente a mettere a regime l’intera macchina burocratica.
4) Quali sono i soggetti professionali che a suo giudizio potrebbero essere interessati a intraprendere la professione di consulente autonomo?
Il bacino di utenza è sempre stato quello degli ex PF, oggi consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, già abituati a un’attività all’esterno del proprio ufficio, rispetto al dipendente bancario. Nel 2018 gli iscritti all’Albo dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede erano 55.335. Ex Promotori e bancari conoscono buona parte del mestiere; certamente tra farsi pagare una parcella e vendere un prodotto finanziario la differenza è significativa e quindi è necessario un percorso di apprendimento permanente e focalizzazione sulla pianificazione del patrimonio, servizio principale del professionista FeeOnly. Mi aspetto, comunque, una buona risposta dai giovani appassionati di finanza che sono attirati dal poter svolgere un’attività simile a quella del commercialista o dell’avvocato inserita nel contesto finanziario.
5) In Italia l’ondata fee only non c’è ancora, ma dove il movimento dei consulenti indipendenti è veramente forte nel mondo? Può darci degli ordini di grandezza e spiegare come mai altrove gli indipendent financial advisor sono realtà di punta del mercato?
In tutto il mondo anglosassone la figura è molto sviluppata, gli USA la fanno da padrone in quanto l’attività non è mai stata ostacolata a livello normativo. La NAPFA è l’associazione più rappresentativa alla quale ci siamo ispirati ed annovera migliaia di soggetti indipendenti. Se l’attività è libera, come ora è in Italia, l’offerta di consulenza potrà crescere e potrà essere conosciuta da un numero sempre maggiore di risparmiatori.
6) Secondo voi le campagne di comunicazione OCF, ora che le sezioni sono tre e presentano caratteri distintivi, non dovrebbero essere finalizzate a spiegare ai risparmiatori le differenze tra consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, consulenti autonomi e SCF?
Auspichiamo che vengano resi noti al pubblico i caratteri distintivi delle tre sezioni dell’Albo. Certo spiegare esattamente al risparmiatore la differenza tra i vari modelli di remunerazione e le differenti figure presenti sul mercato contribuirà notevolmente all’evoluzione e allo sviluppo del modello e delle best practices della consulenza indipendente.
7) Da qualche mese siete entrati nel Comitato Consultivo di OCF, come procede il dialogo con le altre associazioni dei professionisti e degli intermediari? Quali sono i vostri obiettivi nell’organismo?
Ad oggi i rapporti sono ottimi, anche a livello personale. L’obiettivo a breve è lavorare per snellire la parte burocratica e ridurre il tempo di autorizzazione all’Albo. Sono convinto che tutti stanno lavorando anche per questo.
8) Quali sono i temi di punta che verranno affrontati nel Fee Only Summit di Verona, che si svolgerà il prossimo 29 e 30 ottobre?
L’evento veronese che coinvolgerà quest’anno circa duemila persone, rappresenta da dieci anni l’appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di finanza, gli operatori del settore e il mondo delle professioni. L’edizione attuale vedrà l’approfondimento di molti argomenti con speaker autorevoli e soggetti istituzionali. Uno dei temi sarà sicuramente il nuovo OCF con l’ingresso degli indipendenti: si cercherà di capire come si potrà evolvere il mercato della domanda e dell’offerta di consulenza in un contesto di regulation sempre più orientato ad una maggiore trasparenza verso il cliente. Inoltre, si parlerà di Fintech, di tecnologia al servizio della consulenza indipendente, di Crypto assets, di FeeOnly Financial Planning, di investimenti ESG e degli skills necessari per affrontare la professione. Verrà dedicato ovviamente anche uno spazio ai giovani per spiegare come avvicinarsi alla professione. Infine, dato che ottobre sarà il mese dell’Educazione Finanziaria una conferenza sarà dedciata proprio a questo delicato argomento.
Mi ha fatto molto piacere la sensibilità dimostrata dal Presidente Savona che ha voluto focalizzarsi sulla nostra figura professionale che è la vera novità dell’Albo Unico dei consulenti finanziari. Inoltre, ha sottolineato l’aspetto più importante che ci contraddistingue sul mercato che è assenza di conflitti di interesse. Il consulente indipendente non deve mediare tra l’interesse del cliente e quello di un altro soggetto, leggi banca. Una vera svolta istituzionale.
2) A seguito delle parole del presidente Savona diversi vostri associati vi chiedono un impegno per riportare alla luce del sole la vecchia denominazione di consulente finanziario indipendente in luogo di quella recentemente adottata di consulente finanziario autonomo. Pensate di impegnarvi in questa direzione?
Siamo nati con il nome di consulenti finanziari indipendenti da sempre. Ben venga che anche il Presidente della Consob, con il suo intervento, abbia voluto porre l’attenzione su un aspetto di trasparenza fondamentale agli occhi del risparmiatore. Oggi troppi soggetti stanno abusando del termine indipendente che può essere ingannevole per tutti coloro che si rivolgono ai consulenti finanziari. Ricordo che all’interno dell’albo solo i consulenti autonomi e le SCF formate dagli stessi sono in possesso del requisito di indipendenza soggettiva, che li contraddistingue sul mercato.
3) Secondo la Relazione Ocf i consulenti finanziari autonomi iscritti alla nuova sezione sono 154. Dopo anni di battaglie per l’affermazione della categoria il risultato non sembra numericamente esaltante. Non trova? Quanto può crescere la vostra sezione dell’Albo nei prossimi anni e a quali condizioni?
Da quando lei mi ha posto la domanda abbiamo già superato i 200. Molte pratiche non sono state ancora evase in quanto la normativa prevede 6 mesi entro i quali l’OCF si deve esprimere. In questi mesi si stanno risolvendo alcune problematiche di snellimento delle iscrizioni, ad esempio la possibilità di un consulente abilitato all’offerta fuori sede di inserire contestualmente alla domanda di iscrizione la cancellazione alla propria sezione, con un risparmio di circa 2 mesi di attesa.Il fattore di accelerazione più importante sarà la possibilità, a breve, per tutti coloro che sono iscritti all’Albo “di diritto” cioè senza aver sostenuto l’esame, di passare alla nuova sezione e sono circa il 50% del totale degli iscritti. In sintesi si può affermare che i numeri emersi dal tavolo di lavoro Consob (3.000/5.000 in 3 anni) e dalla rilevazione dell’OCF a fine 2016 (oltre 1.400 hanno dichiarato di volersi iscrivere sin da subito) sono attendibili, convenuto che il primo anno effettivo di operatività dell’Albo di categoria servirà unicamente a mettere a regime l’intera macchina burocratica.
4) Quali sono i soggetti professionali che a suo giudizio potrebbero essere interessati a intraprendere la professione di consulente autonomo?
Il bacino di utenza è sempre stato quello degli ex PF, oggi consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, già abituati a un’attività all’esterno del proprio ufficio, rispetto al dipendente bancario. Nel 2018 gli iscritti all’Albo dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede erano 55.335. Ex Promotori e bancari conoscono buona parte del mestiere; certamente tra farsi pagare una parcella e vendere un prodotto finanziario la differenza è significativa e quindi è necessario un percorso di apprendimento permanente e focalizzazione sulla pianificazione del patrimonio, servizio principale del professionista FeeOnly. Mi aspetto, comunque, una buona risposta dai giovani appassionati di finanza che sono attirati dal poter svolgere un’attività simile a quella del commercialista o dell’avvocato inserita nel contesto finanziario.
5) In Italia l’ondata fee only non c’è ancora, ma dove il movimento dei consulenti indipendenti è veramente forte nel mondo? Può darci degli ordini di grandezza e spiegare come mai altrove gli indipendent financial advisor sono realtà di punta del mercato?
In tutto il mondo anglosassone la figura è molto sviluppata, gli USA la fanno da padrone in quanto l’attività non è mai stata ostacolata a livello normativo. La NAPFA è l’associazione più rappresentativa alla quale ci siamo ispirati ed annovera migliaia di soggetti indipendenti. Se l’attività è libera, come ora è in Italia, l’offerta di consulenza potrà crescere e potrà essere conosciuta da un numero sempre maggiore di risparmiatori.
6) Secondo voi le campagne di comunicazione OCF, ora che le sezioni sono tre e presentano caratteri distintivi, non dovrebbero essere finalizzate a spiegare ai risparmiatori le differenze tra consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, consulenti autonomi e SCF?
Auspichiamo che vengano resi noti al pubblico i caratteri distintivi delle tre sezioni dell’Albo. Certo spiegare esattamente al risparmiatore la differenza tra i vari modelli di remunerazione e le differenti figure presenti sul mercato contribuirà notevolmente all’evoluzione e allo sviluppo del modello e delle best practices della consulenza indipendente.
7) Da qualche mese siete entrati nel Comitato Consultivo di OCF, come procede il dialogo con le altre associazioni dei professionisti e degli intermediari? Quali sono i vostri obiettivi nell’organismo?
Ad oggi i rapporti sono ottimi, anche a livello personale. L’obiettivo a breve è lavorare per snellire la parte burocratica e ridurre il tempo di autorizzazione all’Albo. Sono convinto che tutti stanno lavorando anche per questo.
8) Quali sono i temi di punta che verranno affrontati nel Fee Only Summit di Verona, che si svolgerà il prossimo 29 e 30 ottobre?
L’evento veronese che coinvolgerà quest’anno circa duemila persone, rappresenta da dieci anni l’appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di finanza, gli operatori del settore e il mondo delle professioni. L’edizione attuale vedrà l’approfondimento di molti argomenti con speaker autorevoli e soggetti istituzionali. Uno dei temi sarà sicuramente il nuovo OCF con l’ingresso degli indipendenti: si cercherà di capire come si potrà evolvere il mercato della domanda e dell’offerta di consulenza in un contesto di regulation sempre più orientato ad una maggiore trasparenza verso il cliente. Inoltre, si parlerà di Fintech, di tecnologia al servizio della consulenza indipendente, di Crypto assets, di FeeOnly Financial Planning, di investimenti ESG e degli skills necessari per affrontare la professione. Verrà dedicato ovviamente anche uno spazio ai giovani per spiegare come avvicinarsi alla professione. Infine, dato che ottobre sarà il mese dell’Educazione Finanziaria una conferenza sarà dedciata proprio a questo delicato argomento.