Fonte: Plus, Il Sole 24 Ore; 14/02/2004
Consulenti indipendenti / Parla Armellini (Consultique)
Istituti e reti lavorano in conflitto d'interesse
Cesare Armellini, presidente di Consultique, un network di consulenti finanziari indipendenti avviato nel 2000 e al quale attualmente aderiscono circa 60 realtà in tutta Italia, non ha dubbi su come vengono collocati certi prodotti ai risparmiatori: <Il venditore è sotto pressione per via dei budget di prodotto e soprattutto si muove nei confronti del cliente in conflitto di interesse, in quanto non colloca i prodotti migliori in senso assoluto per il risparmiatore, quindi quelli che effettivamente rispondono alle sue necessità, ma quelli che ha in portafoglio e sui quali percepisce delle commissioni>.
Ma come riesce in questa operazione?
Il promotore o l'addetto titoli, solleticano quei bisogni del cliente che emergono grazie a campagne pubblicitarie e a tecniche di vendita; ma il risparmiatore nella maggioranza dei casi compra un prodotto/servizio senza capirne effettivamente nè il contenuto, nè soprattutto l'effetto negativo che avrà sulle proprie risorse.
Quando si verifica l'amara sorpresa?
Solo quando aprirà la scatola, vale a dire a scadenza e lo si vede con prodotti come Fip e obbligazione strutturate. In quanto alla prima abbiamo verificato che in molti casi il vantaggio fiscale, utilizzato come principale argomento di vendita, considerando i costi elevati previsti, di fatto si annulla totalmente.
E quindi come si può evitare tutto questo?
Solo rivolgendosi a una società indipendente e con analisti si è in grado di fare un'esatta radiografia dell'offerta sul mercato e si può fare una scelta in linea con i propri reali bisogni.
Ma attualmente in Italia il termine consulenza finanziaria viene utilizzato anche riferito ai promotori finanziari che hanno un mandato ecslusivo da banche e Sim. E in futuro?
Con la direttiva Ue sui servizi di investimento le cose potrebbero cambiare perché il promotore finanziario o l'assicuratore sono stati individuati come soggetti in conflitto di interesse. Quindi a questi sarà vietato fare consulenza. In poche parole ci dovrà essere una chiara distinzione tra promotore e consulente finanziario.
Lucilla Incorvati
Consulenti indipendenti / Parla Armellini (Consultique)
Istituti e reti lavorano in conflitto d'interesse
Cesare Armellini, presidente di Consultique, un network di consulenti finanziari indipendenti avviato nel 2000 e al quale attualmente aderiscono circa 60 realtà in tutta Italia, non ha dubbi su come vengono collocati certi prodotti ai risparmiatori: <Il venditore è sotto pressione per via dei budget di prodotto e soprattutto si muove nei confronti del cliente in conflitto di interesse, in quanto non colloca i prodotti migliori in senso assoluto per il risparmiatore, quindi quelli che effettivamente rispondono alle sue necessità, ma quelli che ha in portafoglio e sui quali percepisce delle commissioni>.
Ma come riesce in questa operazione?
Il promotore o l'addetto titoli, solleticano quei bisogni del cliente che emergono grazie a campagne pubblicitarie e a tecniche di vendita; ma il risparmiatore nella maggioranza dei casi compra un prodotto/servizio senza capirne effettivamente nè il contenuto, nè soprattutto l'effetto negativo che avrà sulle proprie risorse.
Quando si verifica l'amara sorpresa?
Solo quando aprirà la scatola, vale a dire a scadenza e lo si vede con prodotti come Fip e obbligazione strutturate. In quanto alla prima abbiamo verificato che in molti casi il vantaggio fiscale, utilizzato come principale argomento di vendita, considerando i costi elevati previsti, di fatto si annulla totalmente.
E quindi come si può evitare tutto questo?
Solo rivolgendosi a una società indipendente e con analisti si è in grado di fare un'esatta radiografia dell'offerta sul mercato e si può fare una scelta in linea con i propri reali bisogni.
Ma attualmente in Italia il termine consulenza finanziaria viene utilizzato anche riferito ai promotori finanziari che hanno un mandato ecslusivo da banche e Sim. E in futuro?
Con la direttiva Ue sui servizi di investimento le cose potrebbero cambiare perché il promotore finanziario o l'assicuratore sono stati individuati come soggetti in conflitto di interesse. Quindi a questi sarà vietato fare consulenza. In poche parole ci dovrà essere una chiara distinzione tra promotore e consulente finanziario.
Lucilla Incorvati