Con il recepimento di MiFID II e l’operatività del nuovo Albo, ex PF e bancari sceglieranno tra una remunerazione a provvigioni, secondo lo schema tradizionale, e l’adozione del modello fee offset, con lo ‘sconto' delle commissioni dalla parcella. Ma ci sarà anche una terza opzione, una via d’uscita dal mondo della distribuzione: la possibilità di operare staccati da banche o intermediari e puntare su una parcella fissa concordata con il cliente (fee only). È la strada che hanno deciso di seguire molti professionisti organizzatisi in studi o società di consulenza indipendente.
In genere, la normativa prende atto dell'evoluzione del mercato, registra fenomeni già in corso e cerca di regolamentarli. Alla fine degli anni ’90, quando portammo in Italia la consulenza indipendente, analizzammo i mercati più evoluti e scoprimmo che il fee only aveva intercettato l’interesse di molti investitori, in particolare negli USA. La nuova Direttiva europea va nella direzione già presa da noi, della trasparenza e dell'informazione al cliente, che gode quindi di maggiore tutela. '
Circa i vari modelli di business, le reti tradizionali opteranno per la consulenza non indipendente e lasceranno spazio a consulenti e società fee only. Questi ultimi sono gli unici a possedere il requisito dell’indipendenza soggettiva (art. 5 Deer. 206/2008). La tecnologia sarà sempre più importante e consentirà di ottimizzare le fasi a basso valore aggiunto del processo di consulenza. Noi siamo da sempre concentrati sullo sviluppo di nuovi strumenti e servizi per il mondo della consulenza: ad esempio, già da 10 anni è possibile generare in forma automatizzata, inviare ai clienti (profilati) e archiviare raccomandazioni personalizzate in un ambiente MiFID, con report di ‘account aggregation’.
Sul lato della domanda, i clienti più smart, attenti e informati, potranno risparmiare sui costi e conoscere gli strumenti più efficienti, valutando l'intera offerta disponibile sul mercato supportati dalla consulenza indipendente e dal fintech.