Cesare Armellini : "Quando si nomina Verona il pensiero corre subito all'Arena"
“Ho voluto la sede di Consultique dietro l’anfiteatro Arena: è stata una scelta di qualità della vita”. Cesare Armellini ha fondato la sua società nel 2001 insieme a Giuseppe Romano e Luca Mainò, con l’obiettivo di diffondere la consulenza finanziaria indipendente tra gli investitori italiani. Nasceva così una nuova professione, per la prima volta slegata da banche o reti, guidata solo dall’interesse dei propri clienti.
E nell’avviare questa attività, ha scelto il cuore di Verona…
Vengo da una famiglia imprenditoriale che vede le sue radici in Argentina nel 1879 dove emigrò il mio bisnonno Paolo, partito da Vittorio Veneto. Nel tempo Verona diventò centrale per le diverse attività (dalla creazione del Pollo Arena, al gruppo Editoriale Athesis, ndr). Abbiamo quindi deciso di insediarci a due passi dall’Arena per avere la possibilità di godere ogni giorno delle bellezze storiche e artistiche di Verona. Ritengo che sia un privilegio poter camminare con intorno tanta bellezza e l’Arena ne rappresenta il centro; 2mila anni di storia e il nostro anfiteatro continua a stupire per la sua maestosità e per gli spettacoli unici che continua ad ospitare.
Qual è il suo preferito?
La Carmen è sicuramente l’opera che prediligo, quella che ho visto più spesso. Quest’anno, in occasione della prima del Festival, mi sono concentrato sulle comparse e sui loro movimenti: parliamo di centinaia di persone che sul palco non hanno mai sbagliato nulla. Il loro impegno è quel “motore nascosto” che rende il risultato perfetto. A mio parere l’Opera in Arena è una esperienza che va provata almeno una volta nella vita: è una esperienza unica.
Nasce da questo amore per l’Arena la decisione di sostenere il progetto delle 67 Colonne?
È impossibile nominare Verona senza che il pensiero si soffermi sull’Arena. Dare il mio contributo a sostegno di questa iniziativa significa supportare una realtà che contribuisce alla mia qualità della vita: ne sono molto orgoglioso e continuerò a farlo anche nei prossimi anni. Chi ha ideato questo progetto ha avuto un’ottima intuizione, creando un modello che potrebbe allargarsi anche ad altre iniziative culturali e artistiche veronesi.
La prima edizione, lo scorso anno, ha raccolto adesioni da parte di imprese e associazioni veronesi oltre le aspettative. Si aspettava un simile attaccamento dei veronesi alla città?
L’alta partecipazione è la prova concreta della validità dell’iniziativa: quanti l’hanno supportata hanno messo a disposizione un impegno economico importante. Il successo raccolto dalle 67 Colonne ha poi risvegliato l’interesse di tanti altri imprenditori veronesi che hanno deciso quest’anno di dare il proprio contributo. Un plauso va anche allo Stato che nel 2014 aveva capito che un Paese cresce se la sua cultura cresce e per salvaguardare l’arte italiana occorreva uno strumento in più e fece nascere l’Art bonus, una “mano fiscale” per chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano.
Lei con Consultique si occupa proprio di cultura, sebbene di altro tipo: con la sua attività è stato il primo a portare la cultura finanziaria indipendente in Italia.
La società è nata nel 2001 e oggi è leader in Italia nella consulenza finanziaria indipendente. Io sono anche presidente nazionale dell’associazione di categoria (Nafop) che rappresenta gli advisor indipendenti all’interno dell’Albo nazionale e siedo nel consiglio direttivo dell’organismo di vigilanza e tenuta dell'albo unico dei Consulenti Finanziari. Portare la consulenza finanziaria indipendente nel nostro Paese, vent’anni fa, ha significato sfidare i poteri forti rappresentati dalle istituzioni finanziarie e bancarie: in un sistema bancocentrico come quello Italiano, allora non esisteva il consulente indipendente nel settore finanziario. Ci sono quindi serviti dieci anni per creare le condizioni politiche necessarie all’affermazione di questa figura. Oggi la domanda è altissima, sono sempre più gli investitori e i risparmiatori che si fanno seguire da questi consulenti, con la conseguenza che è in forte crescita il numero dei professionisti che si iscrivono all’albo. Noi, oltre a seguire la nostra clientela rappresentata anche da istituzioni e fondazioni bancarie e pubbliche su tutte il territorio italiano, assistiamo anche l’80 per cento di coloro che svolgono questa attività, li accompagniamo e supportiamo attraverso servizi e formazione.
Torniamo un attimo a Verona e all’Arena, da dove eravamo partiti. Cosa si potrebbe fare per sviluppare appieno le potenzialità di questa città?
Sono dell’idea che Verona sia ad oggi ancora sottovalutata rispetto alle sue reali potenzialità: un contributo importante può essere dato da quei soggetti che hanno ruolo di rilievo, anche da imprenditori capaci di farsi precursori di progetti importanti, attraverso il dialogo con le istituzioni, come abbiamo visto accadere con le 67 Colonne.