SECONDO LUCA MAINÒ DI CONSULTIQUE PER LA CONSULENZA INDIPENDENTE «SIAMO SOLO ALL’INIZIO DELLA TRASFORMAZIONE, NEI PROSSIMI MESI CI TROVEREMO DI FRONTE A NOVITÀ MOLTO INTERESSANTI». E ALL’ORIZZONTE SI PROFILANO NUOVI SERVIZI RISERVATI A QUEI CLIENTI CHE DIMOSTRINO DI AVERE UN CONTRATTO DI CONSULENZA IN ESSERE CON UN SOGGETTO INDIPENDENTE...
Dall’avvio del nuovo Albo Unico dei consulenti finanziari al recepimento della Mifid 2 sono tanti gli stimoli che a partire dall’inizio del 2019 stanno pungolando il mondo della consulenza indipendente che se da un lato può muoversi su un terreno meno accidentato rispetto al passato, dall’altro continua a confrontarsi con difficoltà in termini di organizzazione e compliance. Ad agevolare il percorso, portando l’esperienza di chi il sentiero lo conosce già e quindi è in grado di segnalare i passaggi più impegnativi, è Consultique che passo dopo passo ha predisposto sia servizi software, che permettono ai consulenti autonomi e alle società di consulenza di essere conformi alla normativa e al nuovo regolamento Consob, sia una serie di iniziative di confronto e formazione tra cui quella che si terrà nel mese di ottobre, il FeeOnlySummit. Come spiega a "Investire" Luca Mainò, oltre che cofondatore di Consultique SCF Spa, è anche vicepresidente AssoSCF e membro direttivo Nafop.
Molti professionisti si stanno avvicinando alla consulenza indipendente, caratterizzata da una remunerazione “FeeOnly”, ossia solo ed esclusivamente pagata dal cliente. Come incide questa tendenza sul contesto competitivo? Si parla già di prove tecniche di dialogo tra banche e consulenti indipendenti. A quali condizioni?
Quello che sta avvenendo sul mercato ricalca in parte ciò che è avvenuto all’estero con lo sviluppo della consulenza indipendente. L’intera industria del risparmio gestito sta osservando l’evoluzione della nostra categoria a pochi mesi dalla sua istituzionalizzazione. In particolare alcuni intermediari, banche, Sim e Sgr, che intendono ottenere un vantaggio da “first mover” in questo mercato, stanno studiando prodotti e tecnologie per soddisfare la clientela di consulenti indipendenti per mettere a loro disposizione servizi in grado di rendere più fluido e sempre più low cost il rapporto consulente-cliente-intermediario. La novità è che si tratta di servizi riservati solo ai clienti chedimostrino di avere un contratto di consulenza in essere con un soggetto indipendente, iscritto all’Albo nelle due sezioni degli autonomi o delle Scf. Per esempio stanno nascendo piattaforme che permettono al consulente di inviare raccomandazioni personalizzate al cliente che con un semplice click le potrà rendere operative presso la propria banca, oppure forniscono la possibilità di sottoscrivere fondi e sicav beneficiando del rimborso dei costi di distribuzione o di acquistare fondi e sicav “clean fee”, come avviene nel Regno Unito dopo l’introduzione nel 2013 della normativa Retail Distribution Review. Ma solo siamo solo all’inizio della trasformazione, nei prossimi mesi ci troveremo di fronte a novità molto interessanti.
Il modello adottato da Consultique, basato sulla costituzione di un network di professionisti, a quali condizioni può essere replicabile?
Il modello adottato da Consultique è unico nel suo genere. Il rapporto con i professionisti e le società è regolato da un semplice contratto di servizio a fee annuale. Consultique non conosce i clienti dei consulenti, i quali fatturano direttamente leproprie prestazioni con un approccio che consente la massima trasparenza. Si tratta di un modello molto sviluppato negli Usa che consente al consulente di focalizzarsi sull’erogazione della consulenza al cliente in una logica di pianificazione patrimoniale complessiva, risparmiando tempo con l’utilizzo di sistemi di regtech, di generazione di reportistica personalizzata, di invio e archiviazione di raccomandazioni in formato automatizzato, di sistemi di profilatura Mifid 2 compliant.