Mainò (Nafop e AssoScf), "scordiamoci le rendite di posizione ormai tutto è cambiato"

Consultique
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Mainò (Nafop e AssoScf), "scordiamoci le rendite di posizione ormai tutto è cambiato"

MAINÒ (NAFOP E ASSOSCF), "SCORDIAMOCI LE RENDITE DI POSIZIONE ORMAI TUTTO È CAMBIATO"
MAINÒ (NAFOP E ASSOSCF),

Luca Mainò, storico sostenitore della consulenza a parcella, interviene su come con questa crisi molti cf abilitati all'offerta fuori sede stiano valutando di passare al mondo degli autonomi.

Mentre nel mondo il modello “fee based” si sta sviluppando un po’ ovunque, la consulenza a parcella si sta affermando a piccoli passi anche in Italia in un mercato dalla domanda in crescita e con numerosi consulenti, agenti o dipendenti, che si interrogano sul proprio futuro.
In questo la crisi del Covid-19 è stata sicuramente un elemento che ha favorito il cambiamento per alcuni. Gli ultimi studi stimano infatti che nei prossimi cinque anni la remunerazione a parcella toccherà il 10% delle masse oggi gestite da banche e reti.
Sono in molti a voler cogliere i frutti di questa svolta “FeeOnly”, in particolare tra chi fino ad ora non si è sentito a proprio agio all’interno del sistema tradizionale e che solo di recente può accedere al modello di consulenza “pura”, tanto apprezzato all’estero.
Luca Mainò da un paio d’anni è anche vicepresidente di AssoScf, che nei prossimi mesi chiederà di entrare nel nuovo Organismo, dove siede già la Nafop in rappresentanza dei consulenti persone fisiche. “Dedico gran parte delle mie giornate a confrontarmi con i consulenti finanziari, agenti o dipendenti di banche e reti distributive. I professionisti che hanno portafogli oltre i 50 milioni per adesso sono ancora ‘coccolati’ dalle mandanti ma hanno capito che lungo andare non potranno più beneficiare di rendite di posizione”, spiega.
“I più smart si stanno attivando, hanno un’età che consente ancora nuove sfide, dispongono di tempo e risorse per approfondire il nuovo modello FeeOnly; ne sto aiutando alcuni ad abbozzare il business plan della nuova attività” continua Mainò. “Tra i consulenti con portafogli fino a 50 milioni, parlo con persone molto competenti, attente a ciò che succede nel mercato, dotate di forte personalità, senso critico e indipendenza di giudizio. Sono consulenti spinti dal desiderio di riposizionarsi per dare efficienza e servizi nuovi alla propria clientela, svincolandosi dall’intermediario e passando nelle nuove sezioni degli Autonomi e delle Società”.
La consulenza pura, svolta in uno studio professionale insieme a commercialisti o all’interno di una società Scf con colleghi senior, è molto appetibile anche per i giovani. Secondo l’ultima relazione OCF, tra i consulenti fuori sede circa il 60% ha 50 anni, il 30% tra 40 e 50, mentre solo l’1,8% ha meno di 30 anni.
“Riscontro molto interesse da parte di laureati under 30”, continua, “appassionati di finanza e dediti alla gestione del patrimonio dei genitori, che spesso lavorano nelle aziende di famiglia” conclude Mainò “e ritengo che la consulenza indipendente possa aiutare il settore finanziario a coinvolgere i ragazzi che non hanno interesse a fare gli impiegati di banca o gli agenti porta a porta; dopo gli studi, possono realizzare le proprie aspirazioni all’interno di realtà multidisciplinari e multiservizio in grado di presidiare tutti gli aspetti cruciali per la gestione del patrimonio”.