23/07/2018
Alla concessione di un mutuo è prassi che la banca proponga assicurazioni a esso abbinate. Ma anche qui (si veda articolo sopra) è bene sapere cosa è davvero necessario e cosa invece non lo è. L’unica polizza obbligatoria, infatti, è l’assicurazione incendio e scoppio, ma il cliente non è obbligato a sottoscrivere quella proposta dalla banca e potrà rivolgersi a qualsiasi compagnia per cercare di individuare una soluzione magari più conveniente.
Poi ci sono le polizze facoltative (chiamate Cpi, Creditor protection insurance)delle quali bisogna valutare pro e contro. Da un punto di vista teorico queste polizze offrono all’intermediario maggiori garanzie circa la capacità di vedere rispettati gli impegni finanziari, quindi permette di offrire al mutuatario rate più leggere. Dall’altro lato il mutuatario riduce o, in alcuni casi, elimina il rischio di incorrere nella difficoltà di ripagare il prestito a causa degli eventi sfavorevoli. Un esempio può essere il caso della morte di chi ha stipulato il mutuo che crea grosse difficoltà agli eredi nel ripagare il debito.
Fin qui i “benifici” di queste polizze che devono però essere ponderati con i costi: premio da versare, congruità del massimale assicurato ed effettiva necessità dell’assicurazione. Come detto, è infatti facoltativa la sottoscrizione di un’assicurazione temporanea caso morte, invalidità temporanea e totale al lavoro, perdita d’impiego, malattia grave, decesso, responsabilità civile del capo famiglia. «L’opportunità - sottolineano da Consultique Scf - dovrebbe essere valutata sulla base delle caratteristiche del singolo mutuatario. Si ricorda infatti che le polizze Cpi, oltre a non essere obbligatorie, possono essere contratte con un intermediario diverso dall’erogatore del mutuo grazie al regolamento Isvap 40/2012: si ha a disposizione un periodo di tempo non inferiore a 10 giorni lavorativi dalla data di consegna del preventivo per poter ricercare sul mercato un’assicurazione più adeguata alle proprie necessità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Poi ci sono le polizze facoltative (chiamate Cpi, Creditor protection insurance)delle quali bisogna valutare pro e contro. Da un punto di vista teorico queste polizze offrono all’intermediario maggiori garanzie circa la capacità di vedere rispettati gli impegni finanziari, quindi permette di offrire al mutuatario rate più leggere. Dall’altro lato il mutuatario riduce o, in alcuni casi, elimina il rischio di incorrere nella difficoltà di ripagare il prestito a causa degli eventi sfavorevoli. Un esempio può essere il caso della morte di chi ha stipulato il mutuo che crea grosse difficoltà agli eredi nel ripagare il debito.
Fin qui i “benifici” di queste polizze che devono però essere ponderati con i costi: premio da versare, congruità del massimale assicurato ed effettiva necessità dell’assicurazione. Come detto, è infatti facoltativa la sottoscrizione di un’assicurazione temporanea caso morte, invalidità temporanea e totale al lavoro, perdita d’impiego, malattia grave, decesso, responsabilità civile del capo famiglia. «L’opportunità - sottolineano da Consultique Scf - dovrebbe essere valutata sulla base delle caratteristiche del singolo mutuatario. Si ricorda infatti che le polizze Cpi, oltre a non essere obbligatorie, possono essere contratte con un intermediario diverso dall’erogatore del mutuo grazie al regolamento Isvap 40/2012: si ha a disposizione un periodo di tempo non inferiore a 10 giorni lavorativi dalla data di consegna del preventivo per poter ricercare sul mercato un’assicurazione più adeguata alle proprie necessità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA