Sabato 7 dicembre - Plus 24, p.5
I tanti fondi a scadenza che continuano ad essere presenti sul mercato ci testimonia quanto abbiano spinto le banche nel collocare questa tipologia di prodotti.
Con questi prodotti i collocatori incassano subito le commissioni, mentre il rendimento per chi li sottoscrive spesso non è quello sperato. Il rendimento, indicato ma non garantito, è infatti schiacciato dal peso delle commissioni di ingresso, di gestione e di uscita.
Se l’obiettivo di questi prodotti è quello di mantenere l’investimento per un certo lasso di tempo, in realtà l’investitore può uscire prima della scadenza naturale. Ma attenzione è un’opzione che costa cara. Ed è maggiore man mano che si anticipa l’uscita.
Inoltre, a comprimere il capitale finale interviene molto spesso la distribuzione periodica dei flussi cedolari.
Se un’ obbligazione alla scadenza, restituisce il valore nominale; i fondi, invece, hanno una quotazione che dipende dal valore dei titoli in portafogli. «I proventi distribuiti durante la vita potrebbero essere superiori alla redditività del portafoglio, rappresentando quindi un semplice rimborso parziale del valore delle quote - sottolinea Rocco Probo, analista dell’Ufficio Studi e Ricerche di Consultique -. Va sottolineato che lo stesso obiettivo di rendimento dichiarato nei documenti di offerta non costituisce garanzia di rendimento minimo del fondo neppure a scadenza».
Entrando nel dettaglio un fondo per ipotesi può impegnarsi a distribuire ogni anno il 2 per cento. Questo 2% però potrebbe non essere generato dal fondo perché i titoli in cui è investito il fondo potrebbero, per l’andamento del mercato, non offrire quel rendimento. «Questo aspetto era particolarmente vero quando i tassi sui mercati finanziari - aggiunge Probo- erano bassi e in questi prodotti si inserivano anche prodotti azionari o più rischiosi come debito high yield o emergente. Oggi la situazione è cambiata ma resta il vizio. Se quindi per motivi legati all’evoluzione di mercato il sottostante non dovesse rendere almeno il 2% il fondo restituisce del denaro, che in realtà è parte del capitale investito inizialmente dall’investitore. Capitale che a scadenza sarà ovviamente scontato».
Insomma, il rischio che si corre è di ritrovarsi a fine periodo con una cifra inferiore a quella investita. Ecco perché prima di sottoscrivere questi prodotti è veramente consigliabile leggere attentamente tutte le clausole. «Nei documenti è ben specificato che se il fondo non dovesse pagare quel certo rendimento verrà restituito nel durante. Ma va interpretato - conclude Probo - perché all’investitore sembra di percepire un qualcosa ma in realtà è parte del proprio capitale che a scadenza non riceverà».
A scorrere la tabella pubblicata in pagina relativa alle performance dei 36 fondi che sono arrivati a scadenza (risultati al lordo delle commissioni di ingresso e di eventuali cedole) negli ultimi tre mesi, i prodotti bilanciati con un’evidente maggiore esposizione al rischio sono quelli che hanno reso di più.
Ma non sono pochi i fondi obbligazionari il cui rendimento totale è talvolta inferiore o di poco superiore a quello annuo. Segno che nel durante c’è stata una perdita.