Sabato 28 ottobre - Plus24, p.13
Per chi opera bene l’ispezione è timbro di garanzia da esibire ai clienti
Il tema della vigilanza sull’attività dei consulenti finanziari è stato al centro del dibattito della tavola rotonda istituzionale del Fee Only Summit 2023, l’evento organizzato in settimana a Verona da Consultique, giunto alla quindicesima edizione, che chiama ogni anno a raccolta i professionisti che offrono ai risparmiatori il servizio di consulenza finanziaria su base indipendente, ovvero senza alcun legame con gli intermediari bancari. Una platea che ad oggi - a quasi cinque anni dal riconoscimento nel nostro ordinamento della figura dei consulenti finanziari autonomi - ammonta a 643 soggetti che offrono il loro servizio lungo la Penisola.
«Lasciatemi subito dire che il clima che c’è nel mondo della consulenza finanziaria è limpido - ha esordito Mauro Maria Marino presidente dell’Organismo che vigila sui vari attori che operano nell’ambito della consulenza finanziaria -. Nonostante la nostra grande attenzione, i provvedimenti che prendiamo sono pochi. Dal passaggio delle funzioni di vigilanza dalla Consob all’Ocf, il primo dicembre 2018, per quel che attiene i consulenti finanziari autonomi sono stati presi solo 15 provvedimenti. Significa che si respira aria pulita, ma non bisogna abbassare la guardia e noi continueremo ad assolvere la funzione di vigilanza con determinazione per offrire tutela ai risparmiatori».
Per svolgere le ispezioni presso i consulenti autonomi e le società di consulenza finanziaria (Scf), l’Ocf si avvale anche del supporto della Guardia di Finanza, creando anche un po’ di caos all’inizio all’interno della categoria. «Senz’altro l’azione di vigilanza è molto invasiva e capisco che da parte di chi la subisce è pesante da tanti punti di vista - ha aggiunto Marco Tofanelli, segretario generale Assoreti e vice presidente Ocf -. Le ispezioni vengono fatte sulla base di istruttorie o segnalazioni e a tendere potranno essere anche programmate nel corso del tempo. L’ispezione deve essere vista dal professionista che opera bene come un timbro di garanzia da spendere nei confronti degli investitori. Con benefici per tutto il sistema».
In un settore molto giovane il tema della vigilanza è quindi particolarmente importante. «All’inizio - spiega Cesare Armellini , presidente Nafop (associazione dei consulenti finanziari autonomi) - siamo stati colti un po’ di sorpresa dai blitz che l’organismo ha svolto con la Guardia di Finanza. Dal punto di vista dell’immagine del professionista poteva essere pregiudicata dalla presenza nella sua sede delle Fiamme Gialle. Nel proseguo speriamo che la vigilanza seguirà delle logiche indirizzate dagli indicatori di vigilanza preventiva che andranno a regime via via nel corso degli anni. Adesso non siamo più soggetti neonati e abbiamo dimostrato di essere professionisti puliti che operano nell’interesse del cliente».
Gianfranco Ursino