Plus24 | Conti deposito. Tassi in calo, ma sono ancora appetibili

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Plus24 | Conti deposito. Tassi in calo, ma sono ancora appetibili

Plus24 | Conti deposito. Tassi in calo, ma sono ancora appetibili

Sabato 24 agosto  - Plus 24, p.4-5

Rispetto a inizio anno remunerazioni più basse anche di 70 centesimi e sono pochi i prodotti che reggono la concorrenza dei titoli di Stato. Attenzione però alle condizioni tra le righe

Sono tassi ancora allettanti, quelli offerti dai conti di deposito, anche se sono scesi dai picchi raggiunti qualche mese fa, prima che la Banca centrale europea operasse la prima sforbiciata al costo del denaro, nel giugno scorso.

I prodotti più remunerativi hanno limato le cedole anche di 70 centesimi sulle brevi scadenze e solo un paio di proposte tra quelle classificate da Consultique per Plus24 superano l’asticella del 3% netto: il Sì Conto - Deposito vincolato di Banca Sistema a 5 anni, che paga il 3,07% al netto dello 0,2% di bollo sulle giacenze e del 26% di tasse sugli interessi (corrispondente 4,15% lordo) e il conto svincolabile X Risparmio di Banca Aidexa, che a 3 anni rende il 3,13% netto (4,5% lordo).

Marco Chinaia, analista dell’Ufficio Studi di Consultique, spiega che «a seguito del taglio dei tassi della Bce e delle conseguenti modifiche riguardo le attese sui tassi d’interesse diversi istituti, che fino ad ora avevano offerto condizioni più competitive, hanno iniziato a ritoccare i tassi al ribasso. Viceversa, già dal mese di luglio e in controtendenza, alcune banche hanno addirittura ritoccato i tassi al rialzo, sebbene non per tutte le linee, e hanno così aumentato la competitività di qualche fascia di prodotto».

La diminuzione dei tassi si vede già nel calo dei volumi dei conti deposito: le statistiche di Banca d’Italia aggiornate a fine giugno evidenziano che i depositi a durata prestabilita fino a 2 anni ammontano a 120 miliardi di euro, dai 124 miliardi di fine maggio.

Alcuni casi
«Tra le ultime banche ad alzare i tassi - afferma Chinaia - ci sono Banca Progetto, che lo scorso mese ha alzato il tasso del Conto Key vincolato dal 4% al 4,25% per la scadenza a 12 mesi, e la fintech bank Aidexa, che ha annunciato un tasso d’interesse del 4,15%sul suo Conto deposito X Risparmio a 12 mesi. A proseguire il taglio dei rendimenti, invece, sono state Cherry Bank, MeglioBanca, Mediocredito e Banca Valsabbina, che hanno ridotto dai 25 ai 50 punti base (cioè 0,25% e 0,50%) i rendimenti delle scadenze più brevi».

Nonostante questa situazione di incertezza sul fronte tassi, le buone proposte non mancano. Sono infatti presenti, sia tra i depositi svincolati, che con la facoltà di svincolo, alcune remunerazioni interessanti. Tenuto conto della differente tassazione si trovano prodotti che presentano un rendimento a scadenza maggiore di quello dei titoli di Stato italiano, soprattutto per le scadenze più lontane.

Il confronto con i titoli di Stato
Come si può vedere dalla grafica a lato con le offerte delle diverse banche, i conti di deposito che offrono i tassi più elevati competono con i titoli di Stato, ma non per tutte le scadenze. Un BoT a sei mesi paga, infatti, il 2,8% netto, quello a 12 mesi il 2,7%, visto che il mercato stima delle riduzioni dei tassi della Bce; il BTp (Buono poliennale del Tesoro) a 2 anni ha un tasso del 2,88%, quello a 3 anni del 2,46% e quello a 5 anni del 2,6%.

«Confrontando il rendimento delle migliori offerte dei conti deposito - precisa Chinaia - con il rendimento dei titoli di Stato italiano di pari scadenza, possiamo notare che Banca Progetto offre circa 30 punti netti sopra il BTp con il conto Key vincolato a 12 e a 60 mesi. Il conto vincolato a 36 mesi di Illimity Bank dà un rendimento di circa 45 punti base superiore a un BTp di pari scadenza. Tra gli svincolati, invece, spicca X-Risparmio di Banca Aidexa a 36 mesi, che paga il 4,50% lordo, con la possibilità di svincolare delle somme, ma a pena di non percepire interessi».

Attenzione a tutte le condizioni
Il tasso è certamente uno dei fattori discriminanti per la scelta del conto deposito, che risponde all’esigenza di far fruttare la liquidità senza troppi pensieri. Bisogna però fare attenzione a tutte le caratteristiche del conto. Per quanto riguarda la remunerazione, per esempio, occorre verificare se il tasso appetibile è valido solo per un periodo promozionale e con che frequenza sono liquidati gli interessi (ogni quanti mesi o alla scadenza); per assicurarsi una facile liquidabilità delle somme, invece, è necessario assicurarsi se ci sono vincoli alla smobilizzazione o eventuali penali; per la solidità dell’investimento, infine, è indispensabile valutare l’affidabilità della banca.

ECCO COME VALUTARE LA SOLIDITA' DELL'ISTITUTO

Oltre a capire quale conto deposito fa al caso proprio, è consigliabile indagare la solidità di chi lo offre. La valutazione non è semplice, perché - come si è visto con il fallimento di Credit Suisse - le notizie sugli scricchiolii dei bilanci spesso arrivano tardi. Per stare più tranquilli, comunque, è bene fare qualche test.

Diffidare dei tassi troppo alti
Un tasso molto più elevato della media deve insospettire. Magari è solo una promozione, spesso utilizzata da banche che devono farsi largo in un nuovo mercato. In ogni caso, vale la pena approfondire.

Il grado di patrimonializzazione
Le agenzie di rating (come Moody’s, S&P Global, Fitch e altre) pubblicano il loro giudizio sui principali istituti bancari.

Il rating è assegnato in base a vari indicatori, tra i quali il più significativo è il Cet1 (il primo livello del Common Equity Tier). Il Cet1 è stato introdotto dalla vigilanza europea dopo il fallimento di Lehman Brothers e la crisi finanziaria, per monitorare l’esposizione degli istituti di credito a rischi eccessivi. È possibile trovare il Cet1 tra le principali informazioni finanziarie delle banche, disponibili sui siti ufficiali.

In particolare il Cet1 misura il grado di patrimonializzazione delle banche, perché mette in rapporto il capitale versato con le attività ponderate per il rischio. Più è alto e maggiori sono le risorse della banca per assorbire eventuali perdite.

L’Ssm (Single Supervisory Mechanism), il Meccanismo di vigilanza unico dell’Unione europea, ha stabilito che il Cet1 non deve essere inferiore all’8 per cento. A ogni Paese è stato assegnato un Cet1 minimo e per l’Italia è pari al 10,5 per cento.

Lehman Brothers è stato un grande fallimento con ripercussioni pesanti sui mercati e sull’economia globale. È rarissimo, però, che le banche, e soprattutto i suoi clienti privati e istituzionali, siano lasciati alla deriva, proprio perché gli istituti di credito hanno una rilevanza sistemica. Più frequenti sono situazioni di forti difficoltà risolte con gli interventi di banche sane e con disponibilità, che si accollano l’onere.

Casi sotto la lente
Emblematico è il recente flop di Smart Bank, banca fintech controllata da Cirdan e commissariata da Banca d’Italia nel dicembre 2023. A fine giugno sono arrivate tre proposte per rilevarla e a settembre potrebbe arrivare qualche notizia sulla complicata operazione.

Nel marzo 2022, invece, la Banca d’Italia aveva fermato la banca tedesca N26, che da allora non può acquisire clienti e fare promozioni di prodotti o servizi nel nostro Paese. A fine maggio, però, N26 è stata autorizzata di nuovo a operare in Germania dalla Bafin, l’Autorità di vigilanza tedesca.

È di appena una ventina di giorni fa, infine, l’affiancamento di due commissari di Banca D’Italia al Consiglio di amministrazione di Banca Privata Leasing, l’istituto che fa capo alla famiglia Spallanzani e che è partecipata per il 12% da Bper. L’affiancamento temporaneo di commissari al Cda per guidare una banca fuori dalle difficoltà è un intervento detto precoce, che consente la continuazione dell’operatività ordinaria senza alcuna limitazione, anche ai clienti. Contattata da Plus24, Banca Privata Leasing non ha voluto commentare.

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