Plus24 | Fondi pensione Chi ha giocato d’anticipo sulle garanzie

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Sabato 25 gennaio  - Plus 24, p.6

Migliorati i risultati delle linee garantite anche per il rinnovo delle convenzioni

I fondi pensione negoziali stavolta hanno giocato d’anticipo sulle linee garantite, aggiornando prima della scadenza le convenzioni che regolano questo comparto di investimento. Grazie a tale mossa, è stato possibile aggiungere ulteriori fattispecie di garanzie in precedenza non previste oltre ad abbassare un po’ i costi. Un mix virtuoso che, complici le condizioni economiche, ha avuto benefici effetti sui risultati di breve periodo: +3,16 il rendimento medio delle linee garantite a fine 2024 contro l’1,93% netto del Tfr, il parametro di riferimento da battere per questo comparto. Tfr che sui 3 e 5 anni vince però con ampio distacco: + 12,15% e +17,65% contro +1,99% e +3,63 per cento.

«Nel 2024 le linee garantite hanno eccezionalmente battuto il Tfr – ricorda Paola Ferrari, analista di Consultique –. Il risultato è attribuibile al contesto di mercato, caratterizzato da una bassa inflazione e dall’aumento dei tassi di interesse, che hanno interessato anche le scadenze più brevi in cui il portafoglio delle linee garantite è investito. Tuttavia, ampliando l’orizzonte temporale a tre e cinque anni, il Tfr dimostra una netta superiorità».

La finestra di opportunità
I fondi negoziali hanno così deciso di sfruttare la finestra di opportunità che si apriva a cavallo del 2023-2024. «Nel settore della previdenza integrativa, seguiamo 16 fondi negoziali su 34 – ricorda Andrea Nanni, partner di Prometeia Advisor Sim e responsabile fondi pensione -. Dal 2019 al 2022, a causa dei tassi bassi, alcuni fondi hanno rinnovato le linee garantite a condizioni peggiorative e altri hanno addirittura dovuto rinunciare al 100% di garanzia. L’anno scorso, grazie al rialzo dei tassi, hanno dunque approfittato subito dell’opportunità per cambiare la convenzione». Alcuni fondi negoziali, per velocizzare i tempi, hanno utilizzato il meccanismo previsto da Covip (vedi articolo a fianco), rinnovando il mandato allo stesso gestore prima della scadenza e senza fare gara. È quanto fatto per esempio da Previmoda, Byblos e Previdenza Cooperativa che hanno aggiunto garanzie, allungato il periodo della convenzione e ridotto i costi. «Anche se – aggiunge Nanni – voglio segnalare che le commissioni di gestione difficilmente torneranno a quello 0,23% del passato. I dati aggregati saranno disponibili solo tra alcuni mesi, ma nel 2023 erano dello 0,54% benché, l’anno scorso, siano scese un po’».

Previmoda, in particolare, aveva cambiato gestore nel 2023 passando a Generali, riducendo le commissioni, ricorda il direttore generale Fabio Cappuccio. «Lo scorso anno poi – aggiunge Cappuccio –, sempre con Generali, abbiamo esteso il 100% di garanzia, ridotto ancora le commissioni e allungato la convenzione fino al 2031». Inoltre Previmoda, Byblos e Previdenza Cooperativa nel rinnovare la convenzione (le ultime due con Unipol) hanno aggiunto pure la possibilità di far scattare la garanzia in occasione della richiesta della Rendita integrativa temporanea anticipata (Rita). «In Byblos – specifica il responsabile funzione finanza del fondo, Aldo Gentile – dal primo dicembre è entrato in vigore anche il profilo Life Cycle».

Previambiente e Fondapi
Previambiente e Fondapi, invece, hanno modificato la convenzione con il bando di gara. L’anno scorso, spiega il presidente di Previambiente, Massimo Cenciotti, «abbiamo deciso di predisporre un bando di gara, per la gestione del comparto garantito. Al termine della selezione il fondo pensione ha affidato la gestione del comparto a Unipol. Tale decisione ci ha consentito di ottenere importanti vantaggi. Sono stati estesi gli eventi a cui si applica la garanzia, come per esempio il trasferimento della posizione a seguito di perdita dei requisiti di partecipazione. Inoltre, elemento importante, abbiamo dimezzato i costi di gestione». La convenzione scade a fine 2029.

Pure Fondapi ha scelto la strada del bando di gara. «Avevamo già rinnovato due volte la convenzione con lo stesso gestore – evidenzia il direttore generale di Fondapi, Mauro Bichelli –. Il cda ha così ritenuto opportuno fare una nuova gara che è stata vinta da Unipol». E aggiunge: «Fare la gara è importante perché consente di cristallizzare la posizione, in questo caso, dal primo gennaio 2025».

Con il rinnovo senza gara allo stesso gestore, spiega Bichelli, si sarebbe invece fatto riferimento alle cifre relative alla convenzione oggetto del bando di gara realizzato anni prima. «Invece – aggiunge il direttore generale di Fondapi – ora vengono consegnati al gestore i montanti al primo gennaio 2025» e quindi vengono aggiunti anche i rendimenti realizzati negli ultimi anni.

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