Plus24 | Fondo pensione, quando si può incassare tutto il capitale accumulato

Consultique
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Plus24 | Fondo pensione, quando si può incassare tutto il capitale accumulato

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Sabato 11 gennaio  - Plus 24, p.9

LA LETTERA

Vi chiedo gentilmente di fare chiarezza su un argomento molto sentito e su cui non ho riscontrato molta trasparenza da parte di banche e assicurazioni: come poter riscattare interamente il montante di un fondo pensione senza dover convertirlo in rendita vitalizia.

So che c’è una formula complicata ma quello che il risparmiatore medio si chiede è: qual è oggi il montante massimo che una donna e un uomo di 65 anni può detenere in un fondo pensione per poterlo riscattare integralmente?

Risponde Consultique
Per riscattare integralmente il capitale al pensionamento, il 70% montante trasformato in rendita non dovrà superare il 50% dell’assegno sociale. Un valore che indicativamente adesso potrebbe essere circa 80-90mila euro.

Per le somme versate nei fondi pensione, a partire dal 2007, la tassazione è pari al 15%, con un abbattimento dello 0,3% per ogni anno successivo al quindicesimo, fino a un minimo del 9 per cento.

Per permanenze fino a 15 anni, la tassazione sarà del 15%; per permanenze di almeno 35 anni, scenderà al 9%; per permanenze di 20 anni, sarà pari al 13,5 per cento.

Da segnalare che nel, caso di erogazione del capitale, tali aliquote si applicheranno sul montante al netto dei contributi non dedotti e della componente di capitale dovuta alla rivalutazione, che è già stata soggetta a tassazione del 20 per cento.

La stessa logica verrà applicata alla quota parte della rendita, individuando quanta parte di essa è dovuta a rivalutazione e quanta parte, invece, è dovuta ai versamenti effettuati.

La decisione tra rendita e montante (anche parziale) è una scelta importante che dipende da vari fattori personali. Ci sono diversi aspetti da analizzare.

La rendita offre un’entrata regolare e garantita, può essere vantaggiosa per chi desidera stabilità finanziaria e protegge dal rischio di esaurire i risparmi se scelta nella modalità vitalizia. È particolarmente utile se si desidera una gestione più semplice delle finanze durante la pensione e se si prevede di vivere a lungo. L’importo della rendita dipende dal capitale accumulato e da diversi fattori come l’età, il sesso e il tipo di rendita scelta (ad esempio, reversibile o non reversibile).

Optare per il montante, totale o parziale, significa ricevere in un’unica soluzione una somma corrispondente all’importo accumulato nel fondo. Questo permette una maggiore flessibilità: si potrà gestire personalmente il capitale, decidere come e quando spenderlo o reinvestirlo e permette di lasciare un’eredità. Tuttavia, questa opzione comporta anche una maggiore responsabilità, poiché dovrà essere oculato nel gestire il denaro per evitare di esaurirlo prematuramente.

In alternativa, ove possibile, è prevista la Rita (rendita integrativa temporanea anticipata) ossia un’erogazione frazionata in tutto o in parte del montante accumulato fino alla maturazione dei requisiti pensionistici.

Spetterà all’iscritto valutare quanta parte del montante accumulato impegnare a titolo di Rita. Nel caso in cui non venga utilizzato l’intero capitale maturato, l’iscritto conserverà il diritto ad usufruire delle ordinarie prestazioni in capitale e rendita a valere sulla porzione residua che continuerà ad essere gestita dal fondo pensione.

I requisiti per ottenerla sono: cessazione dell’attività lavorativa, maturazione dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza entro i 5 anni successivi ( minimo 62 anni per i dipendenti) e, contestualmente, almeno 20 anni di contribuzione nei regimi obbligatori di appartenenza. Esistono anche requisiti alternativi a questi citati e sono: inoccupazione per un periodo di tempo superiore a 24 mesi e maturazione dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza entro i 10 anni successivi (minimo 57 anni per i dipendenti).

In ogni caso è necessario una permanenza di almeno cinque anni di partecipazione ad una forma pensionistica complementare. La Rita è erogata direttamente dal fondo pensione ed ha una periodicità di erogazione non superiore a tre mesi. Nel corso dell’erogazione della Rita l’iscritto ha facoltà di chiederne la revoca con cessazione dell’erogazione delle rate residue.

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