Plus24 | Ingegnere indeciso tra puntare tutto sul fondo pensione o utilizzare gli Etf

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Plus24 | Ingegnere indeciso tra puntare tutto sul fondo pensione o utilizzare gli Etf

Plus24 | Ingegnere indeciso tra puntare tutto sul fondo pensione o utilizzare gli Etf

Sabato 16 novembre  - Plus 24, p.10

LA LETTERA

Sono un ingegnere di 34 anni e sto cercando di fare ordine sulla mia situazione previdenziale. Nella precedente azienda (prima occupazione 2015-2019) aderivo al Fondo Cometa per metalmeccanici e, per inconsapevolezza, alle dimissioni ho chiesto il riscatto, pagato alta aliquota e perso l’anzianità di adesione alla previdenza complementare.

Al momento, dal 2019, verso il Tfr in azienda (maggiore di 50 dipendenti), e verso un contributo volontario dal 2022 in un fondo pensione Intesa Sanpaolo (Il Mio Domani - Linea Lungo Termine Esg) di 150 euro al mese.

Dove lavoro al momento non esiste un fondo di categoria con la possibilità di sfruttare contributi aggiuntivi del datore di lavoro.

In merito al Tfr, mi sembra che spostarlo in un fondo pensione sia l’unica scelta ovvia, considerati i vantaggi fiscali al momento del riscatto che portano la tassazione da massimo 15% al 9% (a seconda degli anni di adesione), mentre lasciarlo in azienda significa avere una tassazione pari all’aliquota Irpef (al momento ho reddito annuo lordo di circa 43 mila).

Oltre al Tfr, mi chiedo invece l’utilità dei versamenti volontari, per esempio in confronto ad un piano di accumulo su un Etf sull’azionario mondiale.

Facendo due calcoli, se io dovessi continuare per 35 anni a versare 1.800 euro all’anno al fondo pensione, raggiungerei un montante di 63mila euro, che, supponendo ottimisticamente che i versamenti siano rivalutati annualmente di circa il 4% (in considerazione che ogni anno vengono pagate le tasse sulle plusvalenze del fondo, e quindi addio interesse composto), arrivo ad un totale di 138mila euro.

A questi devo sottrarre il 9% di 63mila euro per il riscatto, quindi mi rimangono in tasca 132mila euro. Se, invece, dovessi investire 1.800 euro all’anno, in un Pac sull’azionario mondiale, ponendo una rivalutazione dell’8% annua, arrivo a circa 335mila euro, non pagando nulla sui versamenti ma il 26% sulle plusvalenze. Mi troverei così in tasca 264mila euro contro 132mila euro, ovvero il doppio.

È vero che i contributi al fondo pensione hanno vantaggio fiscale ogni anno sul 730, ma comunque non colmano la differenza. Inoltre l’Etf non devo per forza riscattarlo tutto, ma potrei andare gradualmente in decumulo a seconda delle necessità.
Volevo chiedere se ritenete queste considerazioni corrette e se avete modo di indicare fondi pensione particolarmente competitivi.

Risponde Consultique

Versare il Tfr in un fondo pensione comporta importanti vantaggi fiscali rispetto a mantenerlo in azienda, specialmente nel caso del nostro lettore, con una Ral di 43mila euro, che comporta l’applicazione di un’aliquota Irpef elevata. Al contrario, investire il Tfr in un fondo pensione consente di beneficiare della tassazione agevolata decrescente (dal 15% al 9% in base agli anni di adesione).

Per quanto riguarda i versamenti volontari nel fondo pensione, un aspetto importante da considerare è che i fondi pensione godono di una deducibilità fiscale che può generare un immediato risparmio Irpef. Per esempio, investendo 1.800 euro l’anno, il beneficio fiscale per il lettore è pari a 630 euro l’anno (aliquota Irpef del 35%). Questo beneficio può ridurre il gap con le eventuali potenziali performance degli Etf.

L’investimento nella previdenza complementare però è un investimento vincolante, in quanto i fondi pensione hanno vincoli stringenti fino al momento del pensionamento, limitando l’accesso al capitale se non in casi specifici (ad esempio per spese sanitarie o per l’acquisto della prima casa). Al contrario, investire in Etf offre maggiore flessibilità in quanto permette di gestire la liquidità e di disporre dei fondi in modo più flessibile, ritirando o decumulando le somme secondo le necessità. Al fine di fare una corretta valutazione sulla scelta dell’investimento è importante valutare una serie di variabili, ovvero il capitale finanziario e/o immobiliare di cui si dispone, la capacità di risparmio annua, gli obbiettivi futuri, le entrate da previdenza pubblica, il tenore di vita desiderato e così via.

È poi fondamentale scegliere un fondo pensione efficiente sia in termini di costo sia di rendimento e in questo le tabelle su Plus24 sono d’aiuto (si veda scheda in pagina).

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