INVESTIRE NEL MONDO - GLI STRUMENTI PER PUNTARE SULLA RIPRESA CINESE
In un clima di profonda incertezza sui mercati legato al diffondersi del coronavirus, i dati macroeconomici che arrivano dalla Cina consentono di avere indizi sulla reazione dell’economia globale. La produzione industriale a febbraio su base annuale ha registrato un -13,5%, le vendite al dettaglio un -20,5% e il tasso di disoccupazione cresciuto dal 5,2% al 6,2%, che equivale indicativamente a 5 milioni di persone che hanno perso il lavoro nell’ultimo mese. Il dato più atteso sarà comunque il tasso di crescita del Pil, che negli ultimi anni ha rallentato pur rimanendo al +6%. Da monitorare sarà inoltre l’inflazione. A fine 2019 si è spinto a +4,5%, ben oltre la media degli ultimi 4 anni. In contiguità si è scatenato il coronavirus che ha contribuito a portare l’inflazione sopra il+5%. Le misure monetarie più espansive della banca centrale cinese hanno prodotto un effetto già apprezzabile sulla curva dei rendimenti dei titoli di Stato, che evidenzia uno spostamento verso il basso apprezzabile su tutte le scadenze e un leggero appiattimento nella forma rispetto a un anno fa, con un differenziale tra la scadenza a 10 anni e la scadenza a 2 anni vicino a 50 punti base.
Il mercato azionario cinese ad oggi ha sofferto meno dei mercati emergenti l’impatto del coronavirus. L’indice di Shanghai continua a scambiare su valori di multiplo P/E non altissimi, attorno a 13. È possibile esporsi sul mercato cinese sia sulla parte azionaria che obbligazionaria tramite ETF e fondi, oppure acquistando direttamente titoli governativi cinesi.
Il mercato azionario cinese ad oggi ha sofferto meno dei mercati emergenti l’impatto del coronavirus. L’indice di Shanghai continua a scambiare su valori di multiplo P/E non altissimi, attorno a 13. È possibile esporsi sul mercato cinese sia sulla parte azionaria che obbligazionaria tramite ETF e fondi, oppure acquistando direttamente titoli governativi cinesi.