TUTTI GLI STRUMENTI PER PUNTARE SULLA RIPRESA INDIANA
A metà novembre è stato firmato il Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP), trattato fortemente voluto dalla Cina che punta ad abbattere il 90% delle tariffe sulle esportazioni e le barriere non-tariffarie tra 15 Paesi Asiatici. I numeri sono imponenti, dato che l’accordo modificherà le relazioni commerciali di una fetta pari al 30% dell'economia
globale alla quale partecipano circa 2,2 miliardi di consumatori. Nelle ultime fasi delle trattative l'India si è rifiutata di aderire all'accordo.
La retorica della politica economica indiana, particolarmente protezionistica, in fondo, mal si concilia con il trattato così come gli interessi del settore agricolo e della piccola imprenditoria sui quali l'abolizione delle tariffe avrebbe un impatto nell’immediato significativamente negativo. Tuttavia, l'esclusione dell'India non è ancora considerata come definitiva e, anzi, un futuro ingresso nel trattato è auspicato da alcuni partecipanti al trattato al fine di controbilanciare la potenza politica della Cina nell'area.
Le prospettive di crescita dell'economia indiana verranno quindi chiaramente influenzate dall'evoluzione del trattato sull'economia della regione. Negli ultimi anni i tassi di crescita si sono mediamente posizionati al di sopra del 7%, per il 2020 è previsto un calo di circa il -7% e per il 2021 un rimbalzo del +9,9%.
È possibile esporsi al mercato azionario indiano attraverso fondi comuni o Etf quotati su Borsa Italiana, mentre l'investimento nell'obbligazionario indiano è possibile solo attraverso fondi comuni, mentre l'investimento diretto in bond indiani risulta più complesso.