Plus24 | Per investire nelle materie prime utili gli Etc ma occhio alla leva

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Plus24 | Per investire nelle materie prime utili gli Etc ma occhio alla leva

Plus24 | Per investire nelle materie prime utili gli Etc ma occhio alla leva

 

Sabato 16 settembre - Plus24, p.9

Sono i cugini degli Etf e consentono una esposizione diretta sulle materie prime. Gli Exchange Traded Commodities (Etc) sono gli strumenti finanziari specializzati per chi vuole investire in tale ambito. Come gli Etf, sono scambiati su tutte le principali piazze finanziarie e consentono, a determinate condizioni che andremo a elencare, un ingresso nel mercato delle materie prime a costi contenuti.

Regola numero 1: evitare la leva
Ancor prima di spiegare nel dettaglio come funziona un Etc, bisogna subito sgombrare il campo dalla “leva”: moltiplicare per 2 o 3 volte il guadagno o la perdita è tipico della speculazione. Per nostra tradizione ci rivolgiamo a lettori che utilizzano gli strumenti finanziari per creare un portafoglio e degli investimenti di medio-lungo periodo. Si può lavorare anche sul breve termine in chiave tattica. La leva invece è per i professionisti che sono consapevoli degli enormi rischi potenziali e sanno come utilizzare tali strumenti.

Replica fisica o sintetica
Il sottostante che l’Etc replica, in alcuni casi, può essere proprio la materia prima “fisica”. È il caso dell’oro per esempio. Per i metalli industriali come il rame, stoccare il metallo sarebbe invece un nonsense: ecco perché gli Etc sul rame (ma anche su litio, nickel ed altri metalli) sono a replica sintetica, ovvero il sottostante è dato da contratti derivati, i cosiddetti future. E qui si apre il capitolo del rolling ovvero del rinnovo dei contratti a scadenza, problema che ovviamente non si pone quando il sottostante è fisico (Etc physically-backed). «La replica sintetica rende necessario il rolling dei future sottostanti – sottolinea Rocco Probo, analista dell’ufficio studi di Consultique e specializzato su Etc ed Etf –, ovvero la vendita del contratto future prossimo alla scadenza e l’acquisto del successivo. In condizioni normali, su lunghi periodi, questo effetto determina uno svantaggio, quindi la performance della materia prima sottostante si può allontanare dalla performance dello strumento». Quando il contratto in scadenza ha un prezzo inferiore a quello successivo, c’è un effetto negativo, noto come “effetto contango”. Di fatto la performance dell’Etc non collima con la materia prima sottostante.

L’offerta di Piazza Affari
Chi volesse muoversi sul rame o più in generale sui metalli della transizione come il litio, cosa può acquistare sul listino milanese? «Esclusi i prodotti a leva, sulla Borsa di Milano vi sono un paio di strumenti che consentono l’esposizione al rame e uno di questi protegge anche dal rischio di cambio visto che le materie prime sono scambiate in dollari Usa», ricorda Rocco Probo. Niente Etc sul litio, evidenzia l’analista «in compenso ce ne sono di quelli focalizzati sul tema dei metalli utilizzati per le batterie o, più in generale, sulla transizione energetica. In entrambi i casi sono presenti rame e litio, con una maggiore esposizione sul metallo rosso». Il rame è nello specifico presente con percentuali vicine al 20% contro lo 0,3% del litio.

Portafogli
Scelte tattiche o di lungo periodo? Invece del fai-da-te meglio sempre rivolgersi a un esperto o a un consulente. E comunque, in ottica di diversificazione, la percentuale di materie prime deve essere minima. Occhio poi alle sovrapposizioni: verificare se in portafoglio vi siano fondi o Etf che già investono in aziende direttamente (estrazione mineraria) o indirettamente esposte sulle commodity. I questi casi si rischia di aumentare, in modo inconsapevole, la percentuale di investimento in materie prime.

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