Sabato 14 ottobre - Plus 24, p.10
LA LETTERA.
Confrontando i rendimenti del fondo Perseo Sirio con il Fondo Sanità, si può notare che il rendimento da inizio anno del primo al 31 agosto 2023, é stato del 2,2% contro il 6,1% del secondo.
Il confronto è tra due linee simili che investono nell’azionario (Fondo Sanità comparto Espansione) e Bilanciato (Perseo Sirio, il più aggressivo tra i due comparti esistenti).
Considerato il numero di aderenti dei due fondi (178.547 contro 10.739) appare modesto lo scarso rendimento del Fondo Perseo anche in un confronto temporale a medio termine.
Presumo che la differenza di rendimento dei due fondi possa essere imputabile a una gestione volutamente più prudente dei gestori dell’uno rispetto all’altro fondo, pur in comparti per natura più aggressiva.
Chiedo il vostro parere anche per dare la possibilità a chi si trova a dover scegliere (una moltitudine di dipendenti pubblici) di programmare la propria futura pensione. Io sono un dipendete del settore ospedaliero.
Angelo G.
Perseo Sirio offre la possibilità di scelta tra due comparti: garantito e bilanciato. Il comparto bilanciato, a cui fa riferimento il lettore, al 31 dicembre 2022 aveva una componente obbligazionaria pari all’80,32% e una componente azionaria pari al 19,68%.
Fondosanità offre invece tre comparti di investimento: Scudo, Progressione ed Espansione rispettivamente classificati da Covip come comparto obbligazionario, bilanciato e azionario.
Il comparto espansione, pertanto, è un comparto azionario: alla fine dello scorso anno risultava investire in obbligazioni per il 67% e in azioni per il 33 per cento.
Non è quindi corretto confrontare questo comparto con il comparto bilanciato di Perseo Sirio. Sarebbe più corretto fare un confronto con il comparto Progressione di FondoSanità, che, è classificato da Covip come bilanciato e che investe il 70,85% in obbligazioni e il 29,15% in azioni.
Il rendimento di questo comparto da inizio anno è pari al 4%, mentre il rendimento del comparto bilanciato di Perseo Sirio è del 2,18% (dati al 31 agosto 2023).
Allungando l’orizzonte temporale a tre anni, il rendimento di FondoSanità è pari all’8,42% rispetto al -1,65% di Perseo Sirio. Possiamo quindi affermare che, per quanto riguarda il comparto bilanciato, i risultati conseguiti da FondoSanità sono migliori rispetto a Perseo Sirio e questo è stato determinato dalla scelta del gestore di avere in portafoglio una maggior componente azionaria.
Perseo Sirio non offre al contribuente la scelta di un comparto azionario, diversamente da FondoSanità e inoltre il comparto bilanciato è partito solo a febbraio 2019, da questo dipende anche il minor numero di aderenti (le tre linee di FondoSanità sono invece attive da agosto 2000).
Il rendimento di un fondo pensione però non è l’unica variabile da considerare. Per esempio, in merito ai costi, si segnala che l’Isc a 35 anni di FondoSanità (comparto progressione) è pari allo 0,36% mentre quello del comparto bilanciato di Perseo Sirio è pari allo 0,28 per cento. Trattandosi di fondi pensione di categoria è fondamentale poi verificare di poter aderire a tali fondi. Essi sono infatti accessibili solo mediante un contratto di lavoro inquadrato nella categoria specifica indicata nello statuto della forma di previdenza complementare stessa.
Inoltre, altro aspetto importante da verificare è il contributo datoriale a cui si avrebbe diritto, versando oltre al Tfr un contributo minimo volontario. Per Perseo Sirio a fronte di un 1% volontario, si ha diritto a un contributo datoriale dell’1 per cento.
Per FondoSanità dipende dagli accordi collettivi. È importante valutare la scelta del comparto più adatto al profilo di rischio e agli obiettivi del lavoratore, prestando attenzione al fatto che questi versamenti hanno una finalità previdenziale e non speculativa di breve periodo. In sostanza non ha molto senso cercare di fare market timing ma bisogna individuare il comparto più adatto in base alla propria età. In molti infatti si iscrivono a comparti, magari anche garantiti, che non consentono di poter beneficiare dei rendimenti di lungo periodo tipici degli investimenti con maggiore rischio. L’ideale sarebbe adottare un approccio lifecycle.
Risponde Consultique