Vi scrivo in relazione a una lettera ricevuta da Amundi funds, con oggetto «aumento dello swing pricing massimo applicabile a tutte le classi di azioni dei comparti», nella quale si informa che, a causa delle eccezionali condizioni di mercato, è stato deciso di innalzare il limite di adeguamento del Nav, per tutte le classi di azioni, fino al 5% su base temporanea fino al 30 giugno 2020. Attualmente ho in portafoglio tre titoli Amundi aventi i seguenti codici Isin: LU1883855162 (Pioneer US EQ Fundamental Grow); LU1965338004 (Formula ESG Settembre 2025); LU1984707163 (Emerging Markets Bond 2025). La mia richiesta di chiarimenti è finalizzata a una migliore comprensione degli impatti ed eventuali rischi, che questo innalzamento del limite del Nav, la cui definizione non è a me molto chiara, può avere sui tre titoli sopra elencati.
«Lo swing pricing è una tecnicalità di molti fondi di diritto lussemburghese finalizzata a proteggere l’investitore dall’impatto diluitivo sul valore dell’investimento derivante dalle decisioni di altri investitori nello stesso fondo», come spiegano da Consultique Scf.
Il Nav di un fondo, ovvero il suo valore patrimoniale, è determinato nella maggior parte dei casi giornalmente come somma degli attivi del fondo valorizzati a un prezzo rappresentativo, solitamente l’ultimo prezzo disponibile o un prezzo medio. Nel momento in cui un nuovo investitore decide di aderire o un investitore decide di dismettere l’investimento, il fondo, oltre a dover sostenere dei costi operativi (ad esempio costi di transazione), deve rapportarsi con il mercato che potrebbe non necessariamente offrire un prezzo di acquisto o di vendita delle attività sottostanti vicino a quello utilizzato per il calcolo del Nav.
Si potrebbero quindi generare dei differenziali (spread) che potrebbero arrecare una perdita a tutti gli investitori. Questa perdita non sarebbe l’effetto delle decisioni del gestore del fondo, bensì deriverebbe dalle decisioni di adesione o riscatto di altri investitori.
Attraverso l’applicazione dello swing pricing, si cerca di porre soluzione a tale problema. Il Nav del fondo subisce una rettifica (swing) per addebitare i costi di negoziazione agli investitori che decidono di aderire o di dismettere l’investimento, tutelando quindi gli investitori che continuano ad essere investiti nel fondo.
«Solitamente questa oscillazione del Nav non supera il 2%, tuttavia date le condizioni straordinarie di stress del mercato Amundi ha deciso di incrementare tale soglia di oscillazione fino al 5% temporaneamente fino al 30 giugno 2020», precisano da Consultique.
Fatte tali premesse, se l’investitore non ha intenzione di disinvestire entro il 30 giugno non avrà nessuna conseguenza sul rendimento finale dell’investimento. Potrebbe invece ricevere minori proventi dal disinvestimento se questo avvenisse entro la data soprariportata. «Si fa comunque presente che il 5% è un livello massimo e che due dei tre fondi in possesso presentano una scadenza (2025) e dei meccanismi che già disincentivano i deflussi prima della data di scadenza (commissioni di rimborso), rendendo pertanto meno rilevante tale meccanismo», concludono da Consultique.
18/05/2020