AVVOCATO DUBBIOSO SULLA FORMULA «DEPOSITO PROTETTO»
Giorni fa avendo visto in pubblicità online il prodotto Deposito protetto e avendo approfondito la sua redditività mi ero proposto di sottoscriverlo; però, io non sottoscrivo mai prima di leggere tutti i fogli informativi. Il prodotto è simile a un conto deposito inventato dall’istituto assicurativo, con un limite però, la mancanza della garanzia fino a 100mila euro dato dal sistema interbancario.
Infatti, leggendo il documento contenente le informazioni chiave a pagina 1 di 3 sta scritto “Se noi non siamo in grado di pagarvi quanto dovuto, potreste perdere il vostro intero investimento”; conseguentemente ho deciso di non investire in quel prodotto. L'agente che sperava nella sottoscrizione mi ha chiamato telefonicamente e mi ha detto che in realtà le cose non stavano così rimandandomi all’assetto societario di Assicurazioni Generali, di cui Genertel è una controllata. Ora, per cortesia, pur essendo uomo di legge ma non uno specialista in materia, chiedo come stanno le cose analiticamente anche nell’interesse dei risparmiatori che per avventura, non vedendo la dicitura o che non si pongono grandi problemi avversi per incomprensione, sottoscrivano il prodotto incoscientemente (e comunque la minor protezione della polizza rispetto al conto deposito).
risponde Federica Pezzatti (f.pezzatti@ilsole24ore.com)
Il lettore sembra aver inteso correttamente le caratteristiche del prodotto GenertelLife Deposito Protetto. Nonostante il nome, il prodotto è una polizza assicurativa a vita intera con capitale rivalutabile. L’assicurazione Deposito Protetto investe i premi versati nella gestione separata Glife Premium, una gestione assicurativa dal profilo di rischio basso che attua una politica di investimento prudente. Il rendimento 2019 è stato dell’1,85% (al netto del trattenuto di gestione pari all’1,20% ma non delle tasse).
In sostanza l’investitore può versare un premio iniziale minimo di 5mila euro e ulteriori premi aggiuntivi di importo minimo di 2mila euro che si rivaluteranno annualmente sulla base del rendimento della gestione separata sottostante.
Ogni 5 anni è anche corrisposto un bonus dello 0,25%, mentre è possibile riscattare le somme senza penalizzazioni a condizione che sia trascorso un anno dal versamento.
«Il lettore ha giustamente evidenziato che, a differenza dei depositi bancari, non esiste un fondo di garanzia che tuteli l’investimento nel caso in cui l’assicurazione non fosse in grado di restituire le somme spiegano da Consultique –. Tale indicazione è riportata nei vari documenti compreso il documento contenente le informazioni chiave per l’investitore. Infatti, per i depositi bancari esiste una tutela fino a 100mila euro sull’insolvenza dell’istituto depositario garantita dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che non opera ovviamente nel campo dei contratti assicurativi.
«Dal punto di vista tecnico sono gli attivi della gestione separata a costituire la garanzia per i contratti di assicurazione di questo tipo – spiegano da Consultique –. Mentre le banche raccolgono depositi che vengono poi impiegati nell’attività di credito, con i contratti assicurativi le somme vengono convogliate nella gestione separata, che si chiama “separata” appunto perché il patrimonio non si confonde con quello della compagnia e rimane a garanzia degli specifici contratti stipulati».
Per quanto il rischio della gestione separata sia limitato (si tratta in larga parte di titoli di stato od obbligazioni societarie) non è evidentemente possibile escludere del tutto che non possano verificarsi perdite di capitale.
Per riassumere, in caso di insolvenza di GenertelLife gli attivi della gestione separata verrebbero utilizzati per soddisfare i contratti di assicurazione con priorità rispetto agli altri creditori ma, in caso di eventi di mercato molto estremi, le consistenze della gestione separata potrebbero non garantire l’intero ammontare dei premi versati e non è prevista altra forma di garanzia.
In generale il rischio di questa tipologia di contratti, pur non essendo evidentemente nullo, rimane comunque molto contenuto. Come fa giustamente notare il lettore confermiamo che è una polizza non un conto deposito. Un vantaggio della polizza a gestione separata (ramo I) è che non si paga il bollo che grava sugli altri investimenti finanziari.
Infatti, leggendo il documento contenente le informazioni chiave a pagina 1 di 3 sta scritto “Se noi non siamo in grado di pagarvi quanto dovuto, potreste perdere il vostro intero investimento”; conseguentemente ho deciso di non investire in quel prodotto. L'agente che sperava nella sottoscrizione mi ha chiamato telefonicamente e mi ha detto che in realtà le cose non stavano così rimandandomi all’assetto societario di Assicurazioni Generali, di cui Genertel è una controllata. Ora, per cortesia, pur essendo uomo di legge ma non uno specialista in materia, chiedo come stanno le cose analiticamente anche nell’interesse dei risparmiatori che per avventura, non vedendo la dicitura o che non si pongono grandi problemi avversi per incomprensione, sottoscrivano il prodotto incoscientemente (e comunque la minor protezione della polizza rispetto al conto deposito).
risponde Federica Pezzatti (f.pezzatti@ilsole24ore.com)
Il lettore sembra aver inteso correttamente le caratteristiche del prodotto GenertelLife Deposito Protetto. Nonostante il nome, il prodotto è una polizza assicurativa a vita intera con capitale rivalutabile. L’assicurazione Deposito Protetto investe i premi versati nella gestione separata Glife Premium, una gestione assicurativa dal profilo di rischio basso che attua una politica di investimento prudente. Il rendimento 2019 è stato dell’1,85% (al netto del trattenuto di gestione pari all’1,20% ma non delle tasse).
In sostanza l’investitore può versare un premio iniziale minimo di 5mila euro e ulteriori premi aggiuntivi di importo minimo di 2mila euro che si rivaluteranno annualmente sulla base del rendimento della gestione separata sottostante.
Ogni 5 anni è anche corrisposto un bonus dello 0,25%, mentre è possibile riscattare le somme senza penalizzazioni a condizione che sia trascorso un anno dal versamento.
«Il lettore ha giustamente evidenziato che, a differenza dei depositi bancari, non esiste un fondo di garanzia che tuteli l’investimento nel caso in cui l’assicurazione non fosse in grado di restituire le somme spiegano da Consultique –. Tale indicazione è riportata nei vari documenti compreso il documento contenente le informazioni chiave per l’investitore. Infatti, per i depositi bancari esiste una tutela fino a 100mila euro sull’insolvenza dell’istituto depositario garantita dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che non opera ovviamente nel campo dei contratti assicurativi.
«Dal punto di vista tecnico sono gli attivi della gestione separata a costituire la garanzia per i contratti di assicurazione di questo tipo – spiegano da Consultique –. Mentre le banche raccolgono depositi che vengono poi impiegati nell’attività di credito, con i contratti assicurativi le somme vengono convogliate nella gestione separata, che si chiama “separata” appunto perché il patrimonio non si confonde con quello della compagnia e rimane a garanzia degli specifici contratti stipulati».
Per quanto il rischio della gestione separata sia limitato (si tratta in larga parte di titoli di stato od obbligazioni societarie) non è evidentemente possibile escludere del tutto che non possano verificarsi perdite di capitale.
Per riassumere, in caso di insolvenza di GenertelLife gli attivi della gestione separata verrebbero utilizzati per soddisfare i contratti di assicurazione con priorità rispetto agli altri creditori ma, in caso di eventi di mercato molto estremi, le consistenze della gestione separata potrebbero non garantire l’intero ammontare dei premi versati e non è prevista altra forma di garanzia.
In generale il rischio di questa tipologia di contratti, pur non essendo evidentemente nullo, rimane comunque molto contenuto. Come fa giustamente notare il lettore confermiamo che è una polizza non un conto deposito. Un vantaggio della polizza a gestione separata (ramo I) è che non si paga il bollo che grava sugli altri investimenti finanziari.