LA LETTERA
Siamo una coppia di coniugi con tre figli ancora studenti. Gestiamo in autonomia i nostri risparmi. Al momento abbiamo molta liquidità infruttifera che stiamo gradualmente investendo. Abbiamo partecipato, forse sbagliando, all’ultimo collocamento del BTp Italia con un investimento di 20mila euro. Abbiamo qualche posizione minore, poche migliaia di euro, su Enel, Leonardo e Tim (ereditate dal dossier dei genitori).
Ho letto che la Cina si sta riprendendo e volevo capire quali Etf esistono (se possibile i migliori) che possono replicare l’economia cinese che mi risulta prevista in forte ripresa quest’anno.
Avete statistiche in merito? Penso che sia meglio concentrarsi su quel mercato piuttosto che diversificare su tutti gli Emergenti. Fatto cento il patrimonio mobiliare quanto investire in Cina in un’ottica di medio lungo termine 5-10 anni?
A.C.
In effetti il consensus sul mercato cinese è in migloramento. Il mercato è considerato per esempio un’opportunità (insieme al Giappone) per Stefan Breitner, head of research and portfolio management di DJE Kapital. «Il settore dei servizi/viaggi si sta sviluppando molto bene – spiega Breitner –. Nel mercato immobiliare la situazione si sta stabilizzando anche se ci vorrà tempo prima che si verifichi un impatto positivo anche sulla domanda di materie prime. Inoltre le banche cinesi stanno attualmente registrando performance relativamente buone». Sono positive seppure in un contesto comunque cauto anche altre recenti analisi come quella di Pictet, che guarda anche all’elevato risparmio interno e al fatto che le buone notizie, non ultime le stime sulla crescita, non sarebbero ancora nei prezzi.
Venendo alla domanda, nel segmento di Borsa Italiana sono presenti 30 Etf che investono sull’azionario cinese (nella tabella in pagina se ne riporta una selezione). «Su questa specifica asset class è necessario approfondire la tipologia di azioni oggetto di analisi – spiegano da Consultique Scf indipendente –. Il mercato azionario cinese è strutturato su più livelli, che definiscono diverse tipologie di azioni: il segmento onshore, che va a rappresentare le opportunità locali, attraverso le azioni A. Questa tipologia rappresenta titoli di società costituite nella Cina continentale e quotate sulle Borse di Shenzen e Shanghai e scambiate in yuan renminbi (CNY) – continuano a Consultique –. Vi sono poi le azioni B, che rappresentano titoli di società costituite e quotate nella Cina continentale, ma denominate in valuta estera. L’altra parte del mercato azionario cinese è rappresentata dalle azioni offshore, come le azioni H, negoziate sulla Borsa di Hong Kong, regolate dalla legge cinese, ma liberamente negoziabili, in genere scambiate in HKD (Dollaro di Hong Kong). Infine, a completare la classificazione, oltre alle Red Chips e alle P-Chips sono presenti le azioni cinesi quotate sulle Borse internazionali».
Tale approfondimento permette di comprendere meglio come gli Etf, in generale, replicano un indice di azioni e non l’andamento dell’economia di un Paese. In alcune fasi le due variabili possono andare in un’unica direzione, ma non necessariamente. Negli ultimi mesi, dopo aver raggiunto i minimi ad ottobre 2022, il mercato azionario cinese sta registrando un rialzo, in linea con l'andamento degli indici borsistici dei mercati emergenti, dettato in gran parte dall’allentamento, a gennaio, della politica Zero Covid perseguita dal governo cinese e dal consolidamento della forza della moneta locale rispetto al dollaro statunitense. Guardando tuttavia agli ultimi cinque anni, se da un lato l’economia cinese è cresciuta del 26% circa, i principali indici cinesi (come Msci China) sono scesi del 15 per cento.
Per quanto riguarda l’allocazione ottimale, molto dipende dal profilo di rischio, dall’orizzonte temporale e dall’obiettivo d’investimento: mancano alcuni dettagli ma siete pur sempre una famiglia numerosa e la prudenza dovrebbe prevalere.
«Detto questo, in generale il mercato cinese dovrebbe corrispondere ad una componente satellite di portafoglio il cui peso deve essere attentamente individuato anche considerando il ruolo che le azioni cinesi ricoprono all’interno degli indici più diversificati – spiegano da Consultique –. A titolo di esempio le azioni cinesi pesano per il 3,5% sull’azionario globale; pertanto, qualsiasi investimento superiore rappresenterebbe una scelta attiva a favore di questa asset class». Idem per le borse emergenti che pesano per il 10%.
Risposta a cura di Federica Pezzatti