Ho della liquidità proveniente da una vendita di un immobile. Si tratta di circa 200mila euro. Attualmente non mi sento ancora di investire sul mercato ci sono troppe incognite anche sul fronte del debito pubblico italiano e mi pare che lo scenario sia ancora incerto anche sulle Borse. Vorrei dunque in primo luogo mettere al riparo i miei risparmi. Buoni postali, BTp (e nel caso quali) conto di deposito? Dove posso impiegarli? Avete qualche suggerimento? Poiché non escludo di doverli impiegare nel giro di tre o quattro anni non vorrei vincolarmi troppo. Ho 56 anni due figlie che frequentano le scuole superiori. Sono impiegato con stipendio netto di circa 2.500 euro mensili. Mia moglie effettua delle consulenze come arredatrice. Sono iscritto a un fondo pensione e ho stipulato una polizza TCM (vado in bici). Il nostro patrimonio immobiliare è composti dalla casa dove viviamo e da una al lago. I miei risparmi (250 mila euro) sono impiegati su fondi bilanciati (130mila) e su azioni (Enel e Eni per un controvalore ai livelli attuali di circa 50mila euro) e su fondi obbligazionari (il resto del patrimonio). Il portafoglio è in perdita da inizio anno ma non ancora da quando ho investito sulle singole posizioni. Il mio fondo pensione ha un profilo mix (medio rischio). Cosa suggerite?
Cominciamo dal fondo. Bene ha fatto a sottoscrivere la polizza temporanea caso morte essendo lei il sostegno del nucleo familiare. Una scelta che non sempre viene ponderata dalla maggior parte degli italiani. La protezione del capitale umano infatti non è tra le priorità anche perché raramente troviamo sulla nostra strada qualcuno che ci educhi a gestire i rischi delle vita. Valuti anche la possibilità di estendere le garanzie anche a infortuni (visto che lei è uno sportivo) e all’invalidità. Due rischi che possono avere effetti pesanti sulle famiglie. Positiva anche la scelta di accantonare risparmi, versando alla previdenza complementare. Seppure non ancora fiscalmente efficiente (visto che si viene tassati anche sul maturato di anno in anno e non solo sul realizzato) il fondo pensione le dà la possibilità di portare in deduzione gli importi versati, con un risparmio che dipende anche alla sua aliquota marginale.
Venendo invece ai mercati: pandemia, inflazione, guerra, aumenti dei tassi di interesse e spettro recessivo hanno avuto un effetto molto negativo sui primi sei mesi dell’anno con l’indice azionario globale ridotto del 20% circa, e l’indice obbligazionario globale con segno negativo del 15% circa. «Purtroppo la riduzione dell’azionario sommata alla riduzione dei prezzi dei titoli obbligazionari, quest’ultima per l’aumento dei tassi e del rischio di credito, ha avuto un effetto molto negativo anche sui portafogli considerati prudenti e adatti a investitori a basso rischio – fa notare Giuseppe Romano consulente indipendente di Consultique –. Gli investimenti, in strumenti diversificati, a basso costo e con mix bilanciato, in una fase di mercato come questa, possono essere una soluzione ragionevole se effettuati attraverso un piano d’accumulo invece che in un’unica soluzione. L’investimento in singoli strumenti azionari, presentano invece maggiori rischi sistemici oltre che specifici alla singola azione». In merito alla componente di investimento prudenziale, fondi ed Etf obbligazionari soffrono, almeno nel breve periodo, degli incrementi dei tassi di interesse.
«Per immunizzarsi dalla variazione dei tassi, si potrebbero valutare dei versamenti nelle gestioni separata delle polizze di Ramo I (si veda articolo a pagina 7) e nei dei conti deposito, i cui rendimenti anche se ancora molto ridotti, iniziano a risalire: sul deposito libero si trovano anche soluzioni con rendimento annuo dell’1,3% – spiega Romano –. Infine, si può valutare di proteggersi dell'inflazione con l’acquisto, per una quota di portafoglio, di obbligazioni inflation linked come il BTp Italia con scadenza intorno ai quattro anni, un tempo pari alle sue necessità di realizzo».
Quanto ai buoni postali gli interessi delle nuove emissioni sono state ritoccate al rialzo: chiaramente con questi chiari di luna e se si vuole investire su questi strumenti forse ha meno senso vincolarsi (alcuni buoni infatti remunerano solo se si mantengono per un certo numero di anni). Se invece si ha intenzione di non disinvestire in futuro si può valutare di scegliere le emissioni più lunghe come il buono 4x4. Mentre tra quelli a medio termine il buono “4 anni risparmiosemplice” se detenuto fino a scadenza (quadriennale) consente di ottenere il 2,5% effettivo annuo.
Federica Pezzatti