La Mifid è morta, viva la Mifid
È difficile dire se paga di più la trasparenza o l’opacità. Ma l’industria finanziaria di certo si interroga sul primo anno di operatività vera di Mifid2, innanzitutto per modificare le norme che impongono agli intermediari di comunicare l’incidenza dei costi sui risparmi affidati loro: da riformare un’eccessiva standardizzazione che mina la concorrenza, secondo Assoreti, e poca omogeneità dei criteri di misurazione dei costi. Obiettivo di Mifid era consolidare il rapporto di fiducia tra industria e clientela, agendo sulla trasparenza per sollecitare la crescita dell’educazione finanziaria degli italiani, così drammaticamente bassa. Ragione non sufficiente, dunque, ma necessaria per costruire una nuova relazione. Una risposta la può forse dare l’incrocio di tre classifiche. La prima riguarda il mese di invio al cliente della rappresentazione di costi e rendimenti: pervenuta a luglio e agosto in quasi tre casi su quattro. Attendere che le Borse recuperassero nel 2019 il calo dell’anno precedente è stato fondamentale, per evitare di diffondere cattive notizie tra i risparmiatori. Comprensibile per reti commerciali che hanno obiettivi dichiarati e che devono girare ai propri azionisti il dividendo del proprio lavoro. La seconda riguarda la lunghezza della documentazione per la clientela, dalle due alle 38 pagine: una forchetta ampia, che esplicita modalità diverse con cui le reti hanno interpretato il dettame Mifid2. Non sempre hanno abbondato nell’uso delle parole costi e commissioni, ma hanno provato a declinare l’obiettivo della norma esaltando completezza o sinteticità. La terza è sulla redditività delle reti di consulenti, cresciuta nell’ultimo anno soprattutto per i soggetti dalle dimensioni più rilevanti, come riporta Excellence Consulting in uno studio. Per le reti bancarie invece le regole Mifid2 pare abbiano disincentivato il collocamento del risparmio gestito, in calo dell’1%. Per avere la prova del nove occorrerà attendere le comunicazioni per il 2019, in modo da aggiornare le classifiche e trarne nuovi e più completi auspici. In attesa della rilevazione più importante: quella relativa all’impatto di Mifid2 sui clienti. Di cui probabilmente si occuperà Consob, il cui presidente ha dichiarato di essere cliente della consulenza indipendente.