L'ETF DI PIMCO CHE INVESTE SULL'HIGH YIELD USA A BREVE
Vi chiedo gentilmente notizie sull'Etf: Pimco Us Sh-Ter High yield Eur (lEooBF8HV6oo). Nel 2018 ho comprato mille quote a 91,26 per integrare la pensione (250/280 euro tutti i mesi). Ora il prezzo è sceso a 79/80 circa. Vorrei sapere che merito di credito e affidabilità ha la società che ha emesso questi Etf. Posso fare affidamento e tenerlo oltre 10 anni? Oppure devo venderlo e investire in altro.
Il lettore ha investito nel 2018 in un Etf di Pimco che investe nel debito ad alto rendimento statunitense con scadenze a breve termine. L'Etf prevede la copertura del rischio cambio verso l’euro, pertanto, l'investitore non è esposto alla valuta statunitense.
“L'obiettivo dell'investitore sembra essere quello di generare un flusso cedolare periodico per integrare la pensione” - commentano da Consultique Scf, che ha risposto a questa lettera -. In effetti lo strumento distribuisce un notevole 4% all'anno con importi mensili (circa 300 euro lordi al mese considerato l'importo investito dal lettore)”. Lo strumento è calato significativamente di prezzo dal 2018, principalmente a causa della distribuzione delle cedole (che si detraggono dal prezzo nel giorno della distribuzione), poiché la performance complessiva dal 2018 è sostanzialmente nulla (-1,19% dal 1° gennaio 2018).
L'andamento del mercato high yield è molto correlato con l'andamento del mercato azionario, sebbene con un rischio inferiore, quindi l'andamento è decisamente meno stabile di altri segmenti dell'obbligazionario.
Inoltre, lo strumento prevede la copertura del rischio valutario che, nelle attuali condizioni di mercato, prevede un notevole "costo" per l'investitore europeo (dal 2018 il rendimento in dollari sarebbe risultato superiore di circa il 7,50%).
Per quanto riguarda il rischio dell'emittente il problema non si pone poiché il patrimonio di un Etf (come di un qualsiasi altro tipo di fondo) è separato da quello dell'emittente, pertanto anche in caso di fallimento (improbabile) di Pimco l'investitore non subirebbe perdite. Inoltre, l'Etf è a replica fisica e questo significa che acquista effettivamente tutti i titoli dell'indice che si propone di replicare.
“Ovviamente per poter dare un consiglio sulla possibilità di tenere o vendere lo strumento c'è bisogno di ottenere più informazioni sugli obiettivi, sulla tolleranza al rischio, sull'orizzonte temporale e sulla conoscenza ed esperienza del lettore, pertanto esprimiamo qualche considerazione generica”, spiegano da Consultique. Lo strumento garantisce un buon flusso cedolare per l'integrazione del reddito però espone al rischio di un'asset class specifica (il debito non investment grade americano) che ha un rischio non proprio limitato. È adatto quindi a chi ha un orizzonte temporale di medio-lungo termine.
Eventualmente si può considerare da un lato l'eliminazione della copertura in euro (il ché esporrebbe ad un maggiore rischio a causa dell'esposizione al dollaro americano, eliminando il "costo" della copertura valutaria che va a erodere il prezzo dello strumento) e dall'altro di affiancare un'analoga esposizione sul debito ad alto rendimento dell'area euro (che distribuisce molto meno, circa il 2,50%, ma consente almeno una diversificazione geografica). “Vi è infine da considerare che l'obiettivo di garantire un 4% all'anno di distribuzione è particolarmente ambizioso in un contesto come quello attuale di tassi a zero (se non negativi), pertanto porta con sé un significativo livello di rischio”, concludono da Consultique.
f.pezzatti@ilsole24ore.com
Il lettore ha investito nel 2018 in un Etf di Pimco che investe nel debito ad alto rendimento statunitense con scadenze a breve termine. L'Etf prevede la copertura del rischio cambio verso l’euro, pertanto, l'investitore non è esposto alla valuta statunitense.
“L'obiettivo dell'investitore sembra essere quello di generare un flusso cedolare periodico per integrare la pensione” - commentano da Consultique Scf, che ha risposto a questa lettera -. In effetti lo strumento distribuisce un notevole 4% all'anno con importi mensili (circa 300 euro lordi al mese considerato l'importo investito dal lettore)”. Lo strumento è calato significativamente di prezzo dal 2018, principalmente a causa della distribuzione delle cedole (che si detraggono dal prezzo nel giorno della distribuzione), poiché la performance complessiva dal 2018 è sostanzialmente nulla (-1,19% dal 1° gennaio 2018).
L'andamento del mercato high yield è molto correlato con l'andamento del mercato azionario, sebbene con un rischio inferiore, quindi l'andamento è decisamente meno stabile di altri segmenti dell'obbligazionario.
Inoltre, lo strumento prevede la copertura del rischio valutario che, nelle attuali condizioni di mercato, prevede un notevole "costo" per l'investitore europeo (dal 2018 il rendimento in dollari sarebbe risultato superiore di circa il 7,50%).
Per quanto riguarda il rischio dell'emittente il problema non si pone poiché il patrimonio di un Etf (come di un qualsiasi altro tipo di fondo) è separato da quello dell'emittente, pertanto anche in caso di fallimento (improbabile) di Pimco l'investitore non subirebbe perdite. Inoltre, l'Etf è a replica fisica e questo significa che acquista effettivamente tutti i titoli dell'indice che si propone di replicare.
“Ovviamente per poter dare un consiglio sulla possibilità di tenere o vendere lo strumento c'è bisogno di ottenere più informazioni sugli obiettivi, sulla tolleranza al rischio, sull'orizzonte temporale e sulla conoscenza ed esperienza del lettore, pertanto esprimiamo qualche considerazione generica”, spiegano da Consultique. Lo strumento garantisce un buon flusso cedolare per l'integrazione del reddito però espone al rischio di un'asset class specifica (il debito non investment grade americano) che ha un rischio non proprio limitato. È adatto quindi a chi ha un orizzonte temporale di medio-lungo termine.
Eventualmente si può considerare da un lato l'eliminazione della copertura in euro (il ché esporrebbe ad un maggiore rischio a causa dell'esposizione al dollaro americano, eliminando il "costo" della copertura valutaria che va a erodere il prezzo dello strumento) e dall'altro di affiancare un'analoga esposizione sul debito ad alto rendimento dell'area euro (che distribuisce molto meno, circa il 2,50%, ma consente almeno una diversificazione geografica). “Vi è infine da considerare che l'obiettivo di garantire un 4% all'anno di distribuzione è particolarmente ambizioso in un contesto come quello attuale di tassi a zero (se non negativi), pertanto porta con sé un significativo livello di rischio”, concludono da Consultique.
f.pezzatti@ilsole24ore.com