Sono iscritto dal 2013 al Pip Alleata Previdenza di Alleanza Assicurazioni dove verso anche il Tfr. Sono un operaio di 37 anni del settore alimentare, con uno stipendio medio di 1.300 euro. Ho iniziato con il “profilo garantito” e rendimento minimo del 2% garantito.
Lo scorso anno, ottobre 2019, ho aggiunto un versamento mensile di 50 euro, trasformando il mio profilo in 70% azionario e 30% garantito. Da circa due anni la mia azienda versa mensilmente cinque euro su un profilo a mio nome presso il fondo pensione Solidarietà Veneto, tramite un programma di collaborazione tra le società artigiane e il fondo stesso. Il profilo aperto dal mio datore di lavoro è totalmente azionario.
Mi sapreste consigliare cosa mi convenga fare? Restare su Alleata Previdenza o spostarmi su Solidarietà Veneto?
Il prodotto previdenziale Alleata è un piano individuale di previdenza che accoglie, come nel caso del lettore, il Tfr e una propria contribuzione volontaria.
I costi a carico dell’aderente nella fase di versamento (prodotto attualmente in sottoscrizione) sono pari al 4% prelevati ad ogni versamento del Tfr e del contributo volontario oltre ai costi di gestione (1,9% sulla linea azionaria). Sappiamo che i costi sono una variabile molto importante nel risultato finale di un piano pensionistico.
Solidarietà Veneto è il fondo pensione complementare negoziale trasversale ai contratti di categoria ove possono aderire tutti i lavoratori del Veneto. I costi a carico dell’aderente nella fase di versamento sono pari all'1,5%, con un massimo di 16 euro annui ed un minimo di 4 euro, mentre i costi di gestione del comparto azionario (chiamato Dinamico) sono pari allo 0,17% annuo.
Essendo un fondo di categoria, a differenza dei piani individuali di previdenza come Alleata, nel caso di versamento di un proprio contributo minimo pari all’1% della Ral (retribuzione annua lorda), oltre al Tfr, il contratto collettivo nazionale del settore alimentare prevede, in maniera obbligatoria, anche il versamento da parte del datore di lavoro di un contributo pari all’1,2% della Ral. Tale importo si aggiunge al versamento del Tfr e del lavoratore. Ciò produce un indubbio vantaggio per quest’ultimo.
La normativa permette di chiedere il trasferimento della propria posizione individuale dal Pip al fondo di categoria con almeno due anni di permanenza.
In caso di decisione di trasferimento del montante maturato, si dovrà prevedere, nell’apposito modulo di adesione, anche il versamento del proprio contributo di almeno 1%, che a differenza del Pip, verrà direttamente prelevato dall'azienda in busta paga e versato al fondo pensione.
Solo così si può beneficiare anche del relativo contributo datoriale.
05/07/2021