Spostarsi sui tassi
variabili Usa con Etf
che coprono il cambio
Bisognava muoversi prima per avere un portafoglio già pronto ad assorbire il rialzo dei tassi statunitensi. Cosa si può fare oggi per i ritardatari? Sicuramente ridurre la duration dei titoli obbligazionari in portafoglio e scendere almeno sotto i 5 anni. E poi restare liquidi e mettere un po’ di risorse sugli Etf che investono in tassi variabili americani con la copertura del rischio cambio. Ecco in sintesi i suggerimenti operativi dei consulenti finanziari indipendenti ai piccoli risparmiatori che stanno valutando cosa fare del loro portafoglio troppo sbilanciato sull’obbligazionario.
I DUBBI SU FED E TRUMP
Siamo proprio sicuri che la tendenza dei tassi in rialzo continuerà? «Bisogna vedere se la Fed, la banca centrale americana, veramente effettuerà i tre rialzi che ha preannunciato e se Trump realizzerà i tagli fiscali che ha promesso – spiega Marcello Ferrara, analista di Consultique –. Noi ci siamo mossi già l’anno scorso, modificando un po’ la posizione Usa, spostandoci sui tassi variabili della corporate America e su duration brevi. Abbiamo acquistato un Etf in dollari su questo settore. Se poi i rendimenti dei Treasury decennali, i titoli di Stato americani, arrivassero a quota 3% potremmo anche fare una riflessione e comprarli. Ora no». E aggiunge: «È necessario comunque tenere d’occhio il dollaro: se Fed e Trump non concretizzeranno gli annunci, la moneta Usa potrebbe tornare a livello di 1,10-1,15 sull’euro. Entrare oggi su tali livelli del biglietto verde è assolutamente sconsigliabile».
EUROPA E POLITICA
Su duration breve e trend rialzista dei tassi di interesse Usa, il consulente finanziario Stelvio Bo (BonoPlus family office)è in linea con i colleghi. «Il dollaro ai livelli attuali è sovrastimato alla luce del debito degli States – afferma Bo –. Il suo vero livello sull’euro è 1,15-1,20. Chi entra ora prende grossi rischi». E l’Europa con l’inflazione tedesca a 1,7%? «La parte core dei nostri portafogli è centrata su alcune emissioni obbligazionarie area euro – dichiara Ferrara di Consultique –. In questo caso non usiamo Etf perché vogliamo evitare contraccolpi da eventuali rialzi dei tassi europei. Abbiamo comprato corporate euro tripla B e doppia B. In particolare i tripla B sono quelli che sta comprando pure la Bce». Nel Vecchio continente il vero rischio è politico: «Sì, ci sono tante tornate elettorali ma la più importante è quella francese con l’elezione del presidente – afferma Bo –. È da lì che si capirà il destino dell’Europa». Nell’attesa i risparmiatori sono invitati a organizzare i portafogli per assorbire possibili shock.