L'economia di Singapore continua a registrare tassi di crescita positivi, sebbene in rallentamento rispetto agli anni scorsi. Nel 2015 l’economia è cresciuta a un tasso del 2% (il più basso dalla fine della crisi del 2008), inferiore rispetto al 3.3% del 2011 e al 4,7% del 2013. La crescita è stata sostenuta dalla dinamica positiva del settore dei servizi - con in te - sta il comparto finanziario e quello del commercio - e dalle costruzioni; il manifatturiero ha invece contribuito in maniera negativa, contraendosi per il 5,2% rispetto all'anno precedente. Per il 2016 ci si attende un ulteriore rallentamento rispetto al tasso di crescita attuale da inizio anno le stime di crescita sono state riviste al ribasso a causa della debolezza del prezzo del petrolio e delle fosche previsioni sul settore manifatturiero, che rappresenta il 20% del Pil e che dovrebbe continuare a contrarsi a causa del rallentamento della domanda globale. Il tasso di inflazione è atteso negativo anche per il 2016, mentre per il dato "core” si attende nel medio periodo un tasso vicino al 2%. Dato l'outlook in peggioramento e le basse aspettative di inflazione, la Banca Centrale si è mossa nell’ ultimo anno per allentare la politica monetaria: fino alla settimana scorsa ha lasciato apprezzare in modo “modesto e graduale” la valuta locale contro un basket di valute dei principali partner economici, per poi portare l'apprezzamento a un tasso 'pari‘ allo zero percento.
Da inizio anno il mercato azionario di Singapore è risultato in linea con il mercato mondiale, dopo la pesante sottoperformance registrata nel 2015. È possibile esporsi sul mercato di Singapore con diversi Etf e fondi comuni. È inoltre possibile acquistare singole obbligazioni governative in valuta locale.