Il SudAfrica rientra tra i Paesi emergenti: i tassi di crescita sono infatti buoni ma l’economia non è ancora solida come un Paese sviluppato.Dal 2015 l’espansione del Paese è stata tuttavia meno significativa del passato e mai superiore all’1,3% su base annua. Il SudAfrica è sicuramente molto dipendente dai capitali esteri e quindi dai possibili rialzi della Fed e dal rafforzamento del dollaro. L’indebolimento della lira turca e le vicende argentine hanno avuto effetti negativi sul Paese, sollevando il timore che anche il Sudafrica potesse essere il prossimo Paese a entrare in crisi. La valuta sudafricana ha visto una flessione nel corso del 2018 con il cambio UsdZar cresciuto del 22%. Nel 2018 il Paese è entrato in recessione tecnica, visti due trimestri negativi consecutivi, a causa soprattutto della forte flessione dell’attività agricola, per effetto dell’indebolimento della valuta e dell’aumento dell’Iva.
Per il 2019 la Banca Mondiale ha stimato una crescita dell’1,3%. Il Paese presenta molti altri elementi di debolezza quali un debito pubblico in forte aumento e una disoccupazione che ha raggiunto livelli record preoccupanti (sopra il 26%). Il progetto di espropriare le terre agli afrikaner bianchi avrebbe probabilmente un effetto grave sull’economia che potrebbe portare un fenomeno di stagflazione. Per il momento la banca centrale mantiene da luglio 2018 i tassi al 6,75%, con un rendimento sui governativi a due anni del 7,2%. L’indice azionario sudafricano ha presentato a un anno una crescita negativa del 15% (in Usd) rispetto all’indice dei paesi emergenti che ha registrato un -7,8% (in Usd). È possibile esporsi al SudAfrica soprattutto sul settore azionario, nella parte obbligazionaria è possibile acquistare direttamente titoli governativi in valuta locale o Usd.