La Spagna ha vissuto una forte crisi tra il 2011 e 2012, legata soprattutto alle criticità del sistema bancario con elevati asset immobiliari deteriorati in bilancio. I rendimenti dei titoli decennali spagnoli nel 2012 erano andati oltre il 6%. Allo scoppio della bolla immobiliare, il Paese è stato costretto a chiedere l’intervento della Troika (Fmi, Ce, Bce): il prestito da 40 miliardi ottenuto, ha permesso al Paese di risollevarsi. Negli ultimi anni la ripresa del Pil viaggia attorno al 3%, superiore alla media europea e alle stesse Germania e Francia. Anche sul dato del deficit, il Paese è riuscito a ridurre il tasso al 3% come richiesto dalla Commissione europea, l’obiettivo ora è portarlo al 2,2% nel 2018. Dal punto di vista macroeconomico sono tuttavia ancora presenti alcuni elementi di debolezza, quali il mercato del lavoro (oltre 15% di disoccupati) e l’inflazione (5 su base annua).
L’indice azionario spagnolo – Ibex – esposto ai titoli finanziari (33% del totale), ha risentito delle recenti incertezze politiche che hanno portato alla sfiducia del governo di Rajoy, per lo scandalo legato alla corruzione, e alla nomina del nuovo premier socialista Sanchez. Questo ultimo tuttavia – per la mancanza di una maggioranza parlamentare – potrebbe non restare in carica fino alla fine del mandato (2020), rendendo necessarie le elezioni anticipate. Anche sul lato obbligazionario il rendimento del titolo di Stato decennale spagnolo è arrivato nell’ultimo mese fino all’1,73%. Lo Spread BTp-Bonos è salito a maggio sopra i 100bp, ai massimi dal 2012.È possibile esporsi sul mercato spagnolo tramite Etf e fondi. Inoltre è possibile acquistare direttamente titoli governativi.