L’economia austriaca si conferma solida, nonostante la crescita del Pil sembra destinata a ridursi nei prossimi anni rispetto al +3,1% registrato nel 2017. L’inflazione resta più elevata rispetto al resto dell’area euro, principalmente a causa della spinta dei prezzi dei settori che non sono esposti alla concorrenza estera, primo fra tutti quello delle costruzioni edili, che sta confermando anche nel 2018 l’ottimo stato di forma avuto nel 2017. Le politiche di spesa pubblica stanno portando a una contrazione del rapporto debito/Pil e al deficit di bilancio, che si prevede di annullare nel 2019.
La solidità finanziaria del Paese si riflette nelle valutazioni delle agenzie di rating e nel livello del premio associato ai Cds a 5 anni, pari a poco più di 10 punti base. I titoli di Stato austriaci hanno rendimenti negativi fino a 6 anni e rispetto a un anno fa la curva dei rendimenti si è leggermente appiattita, anche a causa delle più pressanti aspettative di rialzo dei tassi da parte della Bce Attualmente il rendimento di un titolo governativo austriaco con scadenza tra 10 anni è pari allo 0,54%. A titolo di confronto, sulla stessa scadenza il rendimento di un BTp viaggia attorno al 3%. L’indice azionario austriaco dopo 2 anni in cui ha fatto segnare delle performance superiori a quelle dell’indice azionario globale, ha visto da inizio anno un rallentamento (-1,7% total return, -3,7% senza dividendi), rispetto al mercato europeo (+1,8% total return): un andamento che segue le dinamiche dell’indice tedesco, legato al rallentamento della domanda estera e alla contrazione delle esportazioni. È possibile esporsi sul mercato azionario austriaco tramite Etf, anche se non negoziabili su Borsa Italiana. Non esistono invece Etf con un focus specifico sul mercato obbligazionario austriaco. Più scelta con i fondi comuni ed è possibile anche acquistare direttamente i titoli governativi austriaci.