Le strategie da seguire per investire in buoni ordinari del Tesoro. Occhio alla duration dei bond a tasso variabile che non è in funzione della maturity, ma della frequenza cedolare. Quando passare ai Btp a lunga scadenza per massimizzare il rendimento.
Il rischio recessione e le banche centrali aggressive fanno salire i rendimenti sulle scadenze corte, anche in Italia. Come muoversi in questo contesto anche sul classico investimento dei Bot non è semplice.
“Le Banche Centrali, dopo aver sottovalutato l’aspetto inflattivo, stanno correndo al riparo, drenando liquidità e aumentando sempre più velocemente i tassi. Anziché essere il faro che illumina la rotta dei mercati, come dovrebbe essere, stanno ora rincorrendo gli eventi e, di fatto, navigano a vista, e questo rischia di penalizzare l’economia. I mercati, fortemente negativi dall’inizio dell’anno, sono sempre più volatili e stanno ritestando i minimi di giugno, creando, per chi è liquido, delle enormi opportunità di acquisto, che però per essere colte, necessitano, a monte, di una pianificazione impostata nel tempo” commenta Francesco Nodari, consulente finanziario di Gamma Capital Markets citando Seneca: “Non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare..”
L’erosione dei risparmi
La materia prima non manca: la liquidità sui conti correnti degli italiani è ancora attorno ai 1400 miliardi e questo sottointende non solo la paura (complice la scarsa cultura finanziaria che ci fa vendere ai minimi ed acquistare ai massimi), “ma anche la mancanza di pianificazione nel medio lungo periodo, proprio in un momento in cui l’inflazione corrode il potere di acquisto e necessiterebbe di essere, almeno in parte, compensata da rendimenti positivi degli investimenti finanziari” spiega Gamma. La prima indicazione, dunque, è quella di investire piuttosto che lasciare il capitale a zero rendimento.
Il fattore tempo
La finalità di un investimento in Bot in questo contesto di mercato può essere unicamente quella di impiegare la liquidità che si prevede di non utilizzare nel brevissimo termine e che, se lasciata non investita, non offrirebbe rendimento. “Sarebbe di conseguenza ardito pensare di riuscire ad ottenere un rendimento reale positivo nel breve termine, sia perché le attese di inflazione per il prossimo anno in Italia continuano ad essere superiori al 5%, sia perché per costruire dei portafogli in grado di recuperare la perdita di potere di acquisto è necessario ragionare su orizzonti temporali più lunghi. Fatta questa premessa, i ragionamenti che possono essere portati avanti devono considerare in primo luogo la personale valutazione sulla necessità o meno di avere piena disponibilità delle risorse nell’arco temporale ipotizzato, dato che nel breve periodo il rischio derivante dalla continuazione del rialzo dei tassi e il rischio Italia possono danneggiare in termini di prezzo anche tali titoli rendendo possibile una perdita in conto capitale se la dismissione avviene prima della scadenza”, commenta Consultique.
Cosa fare
In questo contesto, “premesso che sia stata fatta la propria pianificazione finanziaria, stabilito gli obiettivi ed il lasso temporale, allocato adeguatamente il portafoglio di investimento con un coerente profilo di rischio, relativamente alla componente obbligazionaria di breve termine, per fronteggiare al meglio questa situazione di tassi in potenziale continua salita, esistono alcune semplici accortezze”, spiega Nodari.
La domanda da porsi, per la gestione della liquidità se non si vuole andare incontro a escursioni di prezzo eccessive, è se sia preferibile una componente a tasso fisso molto corta o a tasso variabile (con scadenza anche più lunga).
L’importanza delle cedole
Si ricorda che la duration dei bond a tasso variabile non è in funzione della maturity, ma della frequenza cedolare. Ad esempio, il Cct 15-9-2025 scade tra 3 anni, ma ha duration di circa 6 mesi, in quanto su tale arco temporale adatta la cedola ai nuovi corsi di rendimento.
La stategia sui Bot
Secondo Gamma, i Bot vanno rinegoziati, ad esempio, ogni 6 mesi. Quindi si possono adottare precise strategie:
1-Se l’obiettivo è cercare rendimento senza troppo rischio, si potrebbe effettuare un mix tra un Cct e un Btp con 2 anni di vita residua.
2-In ogni caso, in un contesto di tassi crescenti l’importante è avere duration molto corta, a prescindere dagli strumenti usati.
In ottica diversificata, quindi, per chi non vuole esporsi al rischio di credito Italia, esistono anche Etf legati ai bond corporate a tasso variabile.
Il cambio in corsa
“Quando ci fosse la sensazione di aver raggiunto il target di tasso, sarebbe opportuno invece, a quel punto, valutare l’acquisto di Btp a lunga scadenza (10Y - per la componente obbligazionaria di medio lungo termine) per cristallizzare un rendimento interessante e creare uno zoccolo di redditività all’interno del portafoglio. La discesa del tasso di inflazione che seguirà, farà scendere anche i tassi e di converso aumentare i prezzi del Btp acquistato, creando anche una plusvalenza” spiega Rocco Probo di Consultique.
Le alternative anti tassi
In secondo luogo, può essere anche utile valutare le alternative di rendimento offerte dal mercato che possono andare dai conti deposito vincolati e svincolabili, che tendenzialmente in questo momento offrono comunque rendimenti inferiori rispetto al Bot, ai pronti contro termine o ai titoli di Stato con tasso variabile, in modo da sterilizzare ulteriormente l’effetto del rialzo dei tassi.
Sofia Fraschini