Le famiglie italiane giocano tradizionalmente in difesa, dichiarandosi avverse al rischio e alle perdite. Le opzioni per loro ci sono, anche a breve termine. Eccone alcune.
Secondo Piermattia Menon, senior financial analyst di Consultique Scf, nel breve termine sono tre le opzioni per investire a rischio zero, o quasi: conti deposito vincolati a 12 mesi, titoli di Stato a tasso variabile e Bot
Menon: “I buoni postali sono strumenti un po’ particolari, più simili a un conto deposito che a un’obbligazione in sé. In generale, nel breve termine, si possono trovare conti deposito che pagano di più”
I risparmiatori italiani giocano tradizionalmente in difesa: secondo l’ultimo rapporto della Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, il 69% dei 2.085 componenti il campione socio-demografico rappresentativo selezionato per l’indagine si dichiara avverso al rischio e alle perdite. Il 36% è incline a quella che viene definita come “ansia finanziaria”, mentre cresce la quota di coloro che temono possano perdere i propri risparmi senza averne responsabilità. Un atteggiamento che si riflette nelle scelte di investimento, con un elevata tendenza a detenere certificati di deposito e buoni fruttiferi postali indipendentemente dalle conoscenze finanziarie e dall’esperienza negli investimenti. We Wealth ne ha parlato con Piermattia Menon, senior financial analyst di Consultique Scf, guardando alle possibili soluzioni di investimento “sicure” nel breve e nel lungo termine.
Investire senza rischio (o quasi) nel breve termine
Sul breve termine sono tre le opzioni per investire a rischio zero, o quasi, secondo Menon: conti deposito vincolati a 12 mesi, titoli di Stato a tasso variabile e Bot (Buoni ordinari del Tesoro). “Il capitale è garantito in tutti e tre i casi”, spiega Menon. Nel caso dei conti deposito sono previste le garanzie del Fondo interbancario a tutela dei depositi (Fitd), consorzio di diritto privato costituito nel 1987 su base volontaria e divenuto successivamente obbligatorio dal 2011. Il limite di copertura è pari a 100mila euro per ciascun istituto e ciascun depositante. In altre parole, nel caso in cui per esempio due o più depositanti abbiano un conto cointestato presso la stessa banca, ogni cointestatario potrà godere di una copertura massima di 100mila euro; se invece un soggetto detiene, oltre al conto cointestato, anche altri conti presso lo stesso istituto, la copertura massima di 100mila euro si applica all’insieme dei depositi intestati o cointestati.
Come approfondito in un recente articolo, a offrire le migliori condizioni per vincoli a 12 mesi tra i 36 conti deposito comparati online da Segugio.it, ConfrontaConti.it e SOStariffe.it è Banca Sistema, banca indipendente specializzata nella prestazione di servizi di factoring alle imprese e guidata da Gianluca Garbi. Depositando un importo pari a 20mila euro, è possibile ottenere infatti un guadagno netto - al netto di tutti gli oneri, tassazione e imposte di bollo - di 549,10 euro, con un tasso lordo del 3,70% a un anno (dati aggiornati al 24 maggio 2023). Al secondo posto si posiziona Banca CF+ che, offrendo un tasso lordo del 3,90% a tre anni, consente di ottenere un guadagno netto di 538,67 euro depositando 20mila euro.
“Nel caso dei titoli di Stato, sia che siano a tasso variabile che a tasso fisso, la garanzia è dello Stato, quindi pericoli di perdere capitale non dovrebbero essercene”, continua Menon. “Inoltre, con gli attuali livelli di tassi di interesse si possono tirare fuori rendimenti interessanti, superiori al 3%". Ma come scegliere, quando si parla di bond? “Per sfruttare quel poco spread di credito (differenziale di rendimenti tra titoli governativi senza rischio ed emissione corporate) che c’è adesso, considerando che la scadenza è bassa e le probabilità di default dell’Italia sono a loro volta estremamente contenute, consiglierei di restare sull’Italia, appunto”, osserva l’analista. “In particolare, sulla parte breve della curva convengono i tassi variabili, che a 12 mesi rendono intorno al 4,00-4,10%. Ma ciò non toglie che anche un Bot a tasso fisso abbia un suo rendimento interessante”. Per esempio, su scadenze a 9/12 mesi, il rendimento a scadenza è del 3,8%.
Investimenti sicuri a lungo termine: su cosa puntare
Guardando invece alle opzioni di investimento più “sicure” sul medio-lungo termine, ancora una volta l’attenzione cade sull’obbligazionario. “A seconda di quanto sia lungo questo termine ci sono varie opzioni”, interviene Menon. “Se parliamo di medio-termine, ovvero cinque anni, ha senso valutare sia i titoli di Stato (anche in questo caso italiani) sia certificates a capitale completamente protetto”. Senza dimenticare di diversificare: avere un portafoglio troppo esposto al rischio Italia potrebbe essere un errore, perché rende vulnerabili di fronte a possibili impennate dello spread Btp-Bund. “Se andiamo sul lungo termine, invece, restano le opzioni dei titoli di Stato ma mi sposterei sulle emissioni dell’Unione europea, che ovviamente rendono meno perché lo spread è bassissimo ma allo stesso tempo c’è molto meno rischio di default”. Anche i titoli di Stato americani rappresentano un investimento sicuro al pari di un titolo di Stato Ue, se non “addirittura più sicuri perché possibilità di disgregazione degli Usa non ce ne sono”. Ma in quel caso bisogna assumersi il rischio di cambio. “Considerate le oscillazioni che può avere il cambio euro-dollaro, non bisogna agire alla leggera”, avverte Menon.
L’oro è (o non è) un investimento sicuro?
Sebbene l’oro sia considerato un rifugio in tempi di incertezza, secondo Menon potrebbe non ricoprire in questo momento un ruolo significativo all’interno di un portafoglio di un investitore avverso al rischio. “L’oro ha una sua funzione in un portafoglio diversificato per controbilanciare alcuni tipi di rischio come quello azionario”, spiega Menon. “Al di fuori di un portafoglio diversificato, invece, riveste un ruolo solo per coloro che hanno paura di rischi sistemici dovuti a un eccesso di moneta nel sistema. Solo che adesso sta accadendo il contrario, nel senso che politiche monetarie restrittive stanno effettivamente togliendo moneta dal mercato. Inoltre, l’oro ha già registrato una notevole crescita di valore nell’ultimo periodo, sfiorando i massimi storici, quindi lo ritengo meno significativo per il futuro”, dichiara l’analista. Anche i buoni fruttiferi postali, tanto amati dagli italiani come anticipato in apertura, potrebbero infine non essere l’opzione migliore nell’attuale fase di mercato. “I buoni postali sono strumenti un po’ particolari, più simili a un conto deposito che a un’obbligazione in sé, perché non hanno un prezzo che si muove e non sono quotati sul mercato. In generale, nel breve termine, si possono trovare conti deposito che pagano di più. Mentre sul lungo termine rendono di più i Btp italiani”.
Di Rita Annunziata