We Wealth | Liquidità in banca? Come guadagnare fino al 3,50% (senza rischi)

Consultique
Consultique

We Wealth | Liquidità in banca? Come guadagnare fino al 3,50% (senza rischi)

We Wealth | Liquidità in banca? Come guadagnare fino al 3,50% (senza rischi)

Giovedì 13 febbraio - We Wealth

Lasciare i soldi in banca significa esporli all’erosione del potere d’acquisto a causa dell’inflazione. Esistono, però, tre strumenti per mettere a frutto la liquidità: i fondi monetari, i conti deposito e i titoli di stato (a brevissimo termine). Ecco come funzionano e quale rende di più adesso.

Per investimento della liquidità si intendono quelle posizioni che rimangono non allocate per qualche motivo: o per una scelta tattica di rimanere fuori dai mercati o per il mantenimento di un fondo di emergenza.

Gli strumenti per investire i soldi fermi sul conto sono sostanzialmente tre: fondi ed Etf monetari; conti deposito liberi o svincolabili o conti correnti remunerati; e titoli di stato a brevissimo termine, come i Bot o equivalenti di altri Stati.

Menon: “I dati di Banca d’Italia sui conti deposito vincolati fino a due anni mostrano un tasso medio del 3,47%; tuttavia, due anni sono un vincolo decisamente troppo lungo per lo scopo di investimento della liquidità”.

Lasciare i soldi fermi sul conto corrente in banca, a meno che non sia remunerato, significa esporli inevitabilmente all’erosione del potere d’acquisto. All’aumentare del livello generale dei prezzi, quindi in presenza di inflazione, si riduce infatti la quantità di beni o servizi che possiamo acquistare con i nostri risparmi. Esistono, però, tre strumenti che consentono di mettere a frutto la liquidità: i fondi monetari, i conti deposito e i titoli di stato (a brevissimo termine). Tre strumenti con i quali è ancora possibile strappare fino al 3,50% investendo il denaro a 12 mesi, nonostante i tassi di interesse in discesa. Ma come scegliere tra le diverse opzioni?

Come investire la liquidità ferma sul conto
“Innanzitutto, per investimento della liquidità intendiamo solamente quelle posizioni che rimangono non allocate per qualche motivo: o per una scelta tattica di rimanere fuori dai mercati o perché serve una riserva liquida, come il mantenimento di un fondo di emergenza”, racconta a We Wealth Piermattia Menon, senior financial analyst di Consultique Scf. “Pertanto, qualsiasi strumento si decida di utilizzare, dovrebbe comunque avere la caratteristica di essere liquidabile immediatamente o comunque in un tempo ragionevolmente rapido, possibilmente senza subire alcun tipo di perdita rispetto all’ammontare investito”, aggiunge l’esperto.

Idealmente, nel lungo periodo non ha senso allocare una parte del portafoglio in liquidità, perché i rendimenti sul lungo termine saranno comunque inferiori a quelli di qualsiasi altra asset class, precisa Menon. Può avere senso invece nel breve periodo per questioni tattiche, ovvero se si ritiene che i mercati azionari e obbligazionari siano per esempio troppo cari e quindi si voglia diminuirne l’esposizione in portafoglio. “L’altro caso è appunto il mantenimento di un fondo di emergenza nell’ambito della finanza personale, per poter essere in grado di gestire situazioni come spese impreviste o perdita del lavoro. Su quest’ultimo aspetto, tuttavia, si deve considerare comunque che almeno per i dipendenti in Italia ed Europa ci sono moltissimi ammortizzatori sociali, quindi ha molta meno utilità di quanto venga detto da molti”, sostiene Menon.

Le ricette per far fruttare la liquidità
Fatte queste premesse, come anticipato in apertura, gli strumenti per investire la liquidità ferma sul conto sono sostanzialmente tre:

-fondi ed Etf monetari;

-conti deposito liberi o svincolabili o conti correnti remunerati;

-titoli di stato a brevissimo termine, come i Bot o equivalenti di altri Stati.

Fondi ed Etf monetari: che cosa sono
I fondi e gli Etf monetari investono in obbligazioni a brevissimo termine – con una scadenza entro i 12 mesi, ma preferibilmente inferiore, secondo Menon – oppure in contratti sull’interbancario. Possono quindi avere come parametro di riferimento un indice governativo a brevissimo termine (come il Ftse Eurozone government bill) oppure un indice interbancario (come l’Euro short-term rate). “Attualmente il rendimento di un paniere di titoli di stato idonei è intorno al 2,25%, mentre sugli indici interbancari siamo attorno al 2,65% dopo il taglio dei tassi da parte della Bce”, spiega Menon. “In entrambi i casi, osservando la dinamica dei tassi, è verosimile che nei prossimi mesi questi rendimenti vadano ulteriormente a scendere”, avverte l’esperto.

Un altro aspetto da considerare è la tassazione, poiché fondi ed Etf che investono in titoli di stato saranno tassati al 12,50% mentre quelli sull’interbancario (salvo l’eccezione dello Xeon di X-trackers) verranno tassati al 26%. “Ci sono anche fondi ed Etf su indici di bond ultra-short che introducono del rischio di credito investendo in obbligazioni anche societarie o in cartolarizzazioni. In questo caso si aggiunge del rischio (contenuto) a fronte di una redditività leggermente superiore”, aggiunge Menon.

Quanto rendono i migliori conti deposito
Per quanto riguarda l’opzione del conto deposito o del conto corrente remunerato, molto dipende dalle promozioni in corso dei vari istituti. Secondo i dati di Banca d’Italia, sui conti correnti è applicato in media lo 0,31%, ma questa percentuale è il risultato di molti conti che non sono per nulla remunerati e pochi conti che sono remunerati decisamente meglio (come analizzato dalla consueta analisi mensile di We Wealth sui migliori conti deposito e conti correnti remunerati). “Sempre i dati di Banca d’Italia sui conti deposito vincolati fino a due anni mostrano un tasso medio del 3,47%; tuttavia, due anni sono un vincolo decisamente troppo lungo per lo scopo di investimento della liquidità”, dichiara Menon.

Sui conti depositi liberi o svincolabili si possono avere tassi tra il 2,50% ed il 3,50% con le varie promozioni, ma per quelli svincolabili occorre tenere presente che in caso di svincolo potrebbero non essere pagati gli interessi maturati o essere pagati in forma ridotta. Anche in questo caso, come per i fondi monetari, la tassazione è al 26%. Bisogna però prestare attenzione alla rischiosità della banca a cui si affidano i propri risparmi per farli fruttare. “Consigliamo di rimanere sempre sotto la soglia dei 100mila euro per intestatario per banca, in modo da avere la tutela del Fondo interbancario a tutela dei depositi (consorzio di diritto privato costituito nel 1987 su base volontaria e divenuto successivamente obbligatorio dal 2011 che interviene in caso di liquidazione coatta di una banca, ndr)”, suggerisce Menon.

Quale strumento conviene di più?
L’ultima alternativa sarebbe l’acquisto diretto di titoli di stato, come i Bot. “Non ha molto senso su scadenze così brevi andare a cercare emissioni di altri Stati perché renderebbero meno”, evidenzia l’esperto. I rendimenti oscillano tra il 2,00% e il 2,50% a seconda delle varie scadenze e la tassazione resta sempre al 26%. “Alla fine, le varie alternative sono più o meno equivalenti, con una leggera preferenza verso gli Etf sull’interbancario (e in particolare lo Xeon) e qualche promozione sui conti deposito o conti corrente”, sottolinea Menon. Lanciando infine uno sguardo ai fondi monetari statunitensi. “Ovviamente hanno rendimenti più elevati perché collegati ai tassi della Federal Reserve (attualmente 4,50%) ma sono denominati in dollari Usa ed esposti al rischio valutario. Non sono quindi considerabili come un’alternativa di investimento della liquidità per un investitore europeo”, dichiara l’esperto.

Investire 20.000 euro: la simulazione
A questo punto, We Wealth ha chiesto a Consultique Scf di elaborare una simulazione per calcolare quanto si potrebbe guadagnare in un anno investendo 20mila euro nelle varie alternative per far fruttare la liquidità. Come evidenziato nella tabella sottostante, la migliore opzione disponibile oggi è il conto deposito svincolabile di Banca Profilo, che offre un rendimento del 3,50%. Depositando 20mila euro è possibile infatti ottenere un guadagno netto in un anno di 518 euro.

Al secondo posto troviamo il conto deposito libero di Banca Cf+, che garantisce un rendimento sui 12 mesi del 3%. Nel caso del Bot, è stato considerato un investimento al 2,43% a sei mesi e il reinvestimento del ricavato (al netto delle tasse) a un tasso del 2,25% per altri sei mesi: il guadagno netto che si otterrebbe investendo 20mila euro ammonterebbe a 408,90 euro. Chiude il cerchio l’Xtrackers II Eur overnight rate swap Ucits Etf 1c, che garantirebbe un incasso netto sulla stessa durata di 373,11 euro.

SCARICA L'ARTICOLO COMPLETO