Il rialzo record dei prezzi obbliga gli investitori a guardare ad asset class che proteggano gli investimenti. Quali sono le più adatte? E quelle da evitare?
A giugno l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dell'1,2% su base mensile e una crescita dell'8% su base annua (dal +6,8% del mese precedente). Una fiammata che si deve, prevalentemente, ai prezzi dei beni energetici (la cui crescita è passata da +42,6% di maggio a +48,7%) e dall’altra a quelli dei beni alimentari, sia lavorati (da +6,6% a +8,1%) sia non lavorati (da +7,9% a +9,6%).
In questo contesto difendere il proprio portafoglio dall’inflazione è diventato un mantra. “Individuare una efficace strategia di investimento anti-inflazione significa costruire attraverso una combinazione di asset class un generazione di rendimento superiore all’inflazione osservata in un determinato periodo”, commenta Rocco Probo di Consultique.
Compito non semplice, ma possibile grazie alla selezione ragionata di un consulente. “L’individuazione del periodo obiettivo - aggiunge - è fondamentale nelle considerazioni finanziarie”. Dando uno sguardo agli ultimi dodici mesi l’inflazione in Italia si è attestata al +8%, variazione percentuale che non è stata registrata da nessuna asset class tradizionale.
“Anche i titoli inflation-linked, ad esempio, pur avendo beneficiato nell’ultimo anno dell’impatto positivo dell’elevata inflazione sulle proprie cedole hanno dovuto subire l’impatto negativo determinato dal rialzo dei tassi che ha particolarmente colpito tutta l’asset class obbligazionaria e, nell’arco dell’ultimo anno, non sono riusciti a difendere dalla crescita dell’indice dei prezzi al consumo.
Si potrebbe, quindi, concludere che nessuna asset class ha la capacità di proteggere dall’inflazione”. Ma non è cosi. Esistono dei salvagenti possibili.
L'orizzonte di investimento è tutto
Nel caso degli inflation linked, per esempio, tale impatto negativo è stato più forte su titoli con duration – quindi la durata media finanziaria – del titolo maggiore.
“E questo esempio permette di comprendere meglio che nel momento in cui si individuano degli obiettivi di investimento – in questo caso ottenere un rendimento superiore all’inflazione – l’orizzonte di investimento è determinante e la costruzione di portafogli per il lungo periodo diventa una condizione necessaria per raggiungere l’obiettivo stesso”.
Asset class e inflazione
Ragionando in quest’ottica si possono individuare delle asset class che permettono di difendere meglio dal rischio di valori di inflazione superiori a quelli attualmente attesi in periodi medio-lunghi. Secondo l’esperto, i titoli obbligazionari nominali sono la peggiore asset class in uno scenario di inflazione superiore alle attese, in quanto il valore futuro dei flussi di cassa attesi verrebbe svalutato dalla crescita dei prezzi. Viceversa, come già detto, i titoli obbligazionari inflation-linked permettono di difendere dall’inflazione, ma solo se detenuti fino a scadenza, in modo da eliminare l’incertezza derivante dal prezzo di vendita del titolo durante la sua vita finanziaria.
I titoli azionari si comportano in modo più ambiguo: in periodi di crescita dei prezzi, ma su livelli non elevati possono beneficiare di un effetto positivo sui prezzi di vendita e sui ricavi; se, invece, i livelli del tasso di inflazione iniziano ad essere elevati e a perdurare nel tempo l’impatto sarà negativo in quanto influenzato dalla crescita dei costi di produzione, in termini di materie prime o di stipendi.
Gli immobili e l’oro
Altre asset class da considerare per difendersi da una crescita non attesa dei prezzi al consumo sono i beni reali, su tutti gli immobili. “Nel caso degli immobili pur manifestando, come si è potuto osservare nell’ultimo anno negli Stati Uniti in generale, un rapporto di crescita nel prezzo legato al tasso di inflazione sono sempre da approfondire delle determinanti parimenti rilevanti, come ad esempio la tendenza demografica o i permessi di costruzione il cui impatto sul prezzo finale in determinati luoghi può essere parimenti rilevante” commenta Probo.
Infine, non si può non citare l’oro, da molti considerato come un difensore dall’inflazione. Anche questa asset class ha alcune caratteristiche per essere considerata tale, che emergono tuttavia nel lungo o nel lunghissimo periodo. Nel breve altri fattori, come l’andamento dei tassi reali, influenzano il principale metallo prezioso e ne hanno danneggiato la performance nell’ultimo anno.
Dalle azioni ai bond, dunque, i portafogli oggi più che mai hanno la necessità di essere riequilibrati in base alle “vocazioni” anti inflazionistiche delle varie asset class con il supporto di un consulente che possa selezionarle in base agli obiettivi di durata/rendimento.
Sofia Fraschini